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L'OSPITEMuseo di Sport nazionale: un’opportunità per il Ticino?

18.09.18 - 06:00
Adriano Alari, Membro di comitato PLRT Comune di Riviera
Museo di Sport nazionale: un’opportunità per il Ticino?
Adriano Alari, Membro di comitato PLRT Comune di Riviera

È notizia degli scorsi giorni che il museo nazionale dello sport di Basilea si è visto costretto a chiudere i battenti, tanto che la fondazione che lo gestisce è stata messa in liquidazione. Le sorti del museo sono incerte; l’attuale direttore Hans Dieter Gerber si auspica che sia Swiss Olympic, sin’ora finanziatore del museo, a riprendere gli oggetti della collezione, che tra le tante cose include la maglia gialla del Tour de France di Ferdi Kübler, le racchette di Roger Federer e tanti oggetti legati alle imprese svizzere nei più importanti avvenimenti sportivi mondiali.

Questi oggetti sono il simbolo delle eccellenze Svizzere, la rappresentazione di tutte le volte che la piccola Svizzera si trova a lottare – e vincere – con le potenze mondiali. Sono dunque l’emblema del successo della Svizzera e di ciò che essa rappresenta. Con la chiusura del museo di Basilea, bisogna ora chiedersi chi si assume le responsabilità di mostrare al mondo intero la forza del nostro paese. Perché non il Cantone Ticino?

Il Canton Zurigo ha il Landesmuseum, Lucerna il museo dei trasporti, Losanna il museo olimpico; potrebbe il Ticino avere sul proprio territorio il museo dello Sport nazionale? La mia risposta è affermativa! Si può immaginare di dividere la collezione in più luoghi, in parte nelle valli, ad esempio a Biasca o ad Ambrì, e in parte nei centri, a Bellinzona, o Locarno in sinergia con il centro sportivo nazionale di Tenero. Le difficoltà finanziarie dell’attuale museo a Basilea possono spaventare i più cauti tra noi. Una collaborazione pubblico – privato potrebbe creare i presupposti per il successo di questo museo. Ad esempio si potrebbe stabilire il museo ad Ambrì, valorizzando così il nuovo stadio multifunzionale e permettendogli di essere attrattivo tutto l’anno, in combinazione con altre attività organizzate per valorizzare la regione tramite la nuova struttura. Gli stadi di proprietà dei grandi club calcistici Europei possiedono tutti un loro museo che attrae visitatori al di fuori dei momenti dedicati alle partite; questa soluzione si mostra dunque realizzabile.

Il progetto favorirebbe altresì una maggiore attenzione da parte della Svizzera d’oltralpe, creando interesse turistico nei confronti del nostro cantone in zone meno battute dal turismo di massa. Inoltre il Ticino si affermerebbe in questo modo come cantone attento allo Sport, avendo sul proprio territorio il Centro sportivo nazionale della gioventù di Tenero, oltre che in futuro la Nuova Valascia, che fungerà da centro di competenza per la formazione della squadra nazionale di hockey femminile, e senza dimenticare le varie manifestazioni di ciclismo; ricordiamo ad esempio i campionati del mondo di mountain bike 2003 sulle pendici del Monte Tamaro e i mondiali di ciclismo su strada del 2009 sulle strade di Mendrisio.

Le attuali difficoltà finanziarie del museo non devono fermare lo spirito imprenditoriale e innovativo di noi ticinesi. Le condizioni per portare questo gioiello ricreativo-culturale ci sono. In Ticino le possibilità di sviluppo in variegati ambiti non mancano, il territorio e l’economia hanno un grandissimo potenziale, e potremo sfruttarlo proprio grazie ad idee e progetti come questo!

 

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