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L'OSPITEScuola che verrà: 10 motivi per votare No

17.09.18 - 19:00
Lorenzo Quadri, consigliere nazionale e municipale di Lugano della Lega dei Ticinesi
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Scuola che verrà: 10 motivi per votare No
Lorenzo Quadri, consigliere nazionale e municipale di Lugano della Lega dei Ticinesi

1) No al livellamento verso il basso delle competenze degli scolari ticinesi.

2) No alla sostituzione della parità di partenza (pari opportunità) con la parità d’arrivo.

3) No ad una scuola non svizzera.

4) No all’utilizzo di allievi come cavie umane (e se la sperimentazione fallisce, chi si assume la responsabilità)?

5) No ad una sperimentazione che non è affatto tale, ma è la partenza della riforma: il rapporto compiacente alla fine dei tre anni sperimentali è già programmato (inoltre, a dimostrazione dell’opacità dell’operazione: nemmeno si sa quale istituto verrà incaricato di stilarlo, e con quali indicatori).

6) No alla trasformazione della scuola da istituzione a servizio sociale.

7) No a rendere ancora più ugualitarista la scuola ticinese, che è già la più ugualitarista della Svizzera.

8) No a costi stratosferici ed esplosione della burocrazia: 7 milioni per la sperimentazione e almeno 35 milioni all’anno, più i costi a carico dei Comuni, per l’implementazione in caso di approvazione popolare. Costi che evidentemente pagherà il contribuente. Intanto però, adducendo misure di risparmio, il Dipartimento taglia sulle risorse per casi difficili, mettendo così in difficoltà gli allievi più fragili, oltre che intere classi ed istituti scolastici.

9) No alla creazione di un piano occupazionale per docenti frontalieri: perché in Ticino tutti gli insegnanti e le figure professionali assortite di cui avrebbe bisogno la riforma non ci sono.

10) No ad una ulteriore “spinta dirompente alla licealizzazione”.

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