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L'OSPITEAutodeterminazione per la Svizzera

11.09.18 - 10:35
Andrea Daldini, Avvocato e Municipale a Monteceneri
Autodeterminazione per la Svizzera
Andrea Daldini, Avvocato e Municipale a Monteceneri

L’iniziativa popolare "Il diritto svizzero anziché giudici stranieri (Iniziativa per l’autodeterminazione)" intende sancire la prevalenza del diritto costituzionale sul diritto internazionale e obbligare le autorità ad adeguare e, all’occorrenza, a denunciare i trattati internazionali che contraddicono la nostra Costituzione.

I contrari, tra i quali figura il CF, sostengono che l’approvazione dell’iniziativa produrrebbe incertezze sul piano giuridico, danneggerebbe l’economia svizzera e avrebbe conseguenze negative importanti in materia di politica estera. Il progetto va in votazione il 25 novembre 2018.

Le domande che a mio avviso dobbiamo porci prima di votare sono essenzialmente due: Abbiamo fiducia nel diritto svizzero ed in particolare nella nostra Costituzione federale? Crediamo nella giustizia e nell’applicazione delle leggi da parte dei nostri Tribunali?

I contrari sostengo che la CEDU verrebbe denunciata con l’accoglimento dell’iniziativa. Non è vero. L’iniziativa prevede che, se un accordo internazionale è contrario alla Costituzione federale, la Svizzera deve adattare il trattato internazionale o, se del caso, uscirne. Faccio un esempio concreto. L’accordo bilaterale sulla libera circolazione viola la costituzione federale, la Svizzera potrebbe rinegoziarlo o, se necessario denunciarlo.

Prendiamo adesso un caso estremo, se la Corte EDU dovesse sancire che il divieto dei minareti iscritto nella Costituzione svizzera contraddice la libertà religiosa sancita dalla CEDU, l’ultima ratio sarebbe la denuncia della CEDU stessa. Tuttavia, l'iniziativa lascia aperta la questione di quando debba essere avviata la procedura d’uscita dalla Convenzione. Pertanto una denuncia non sarebbe definitiva - altri paesi semplicemente ignorano le sentenze della Corte EDU.

Gli oppositori sostengono anche che con l’accettazione dell’iniziativa non esisterebbero più i diritti umani in Svizzera. Nulla di più falso. Infatti la Costituzione federale contiene un catalogo di diritti fondamentali quasi identico a quello della CEDU. Inoltre, in caso di controversia, i diritti umani delle due convenzioni delle Nazioni Unite continuerebbero ad essere valide, poiché sottostanno a referendum.

Un ultimo appunto sugli accordi bilaterali. L’Unione europea da anni tiene in ostaggio il nostro paese sostenendo che se venisse revocato l’accordo sulla libera circolazione, automatica sarebbe la revoca di tutti gli accordi bilaterali. La famosa clausola ghigliottina. Se è vero che l’UE è importante per la Svizzera, il nostro paese lo è altrettanto per loro. Un paese libero non deve inoltre cedere ai ricatti ed avere la possibilità di recedere da un accordo internazionale se dopo un periodo di prova gli aspetti negativi superano quelli positivi.

Personalmente non ho dubbi e rispondo affermativamente ad entrambi i quesiti posti in
 
ingresso. Pertanto voterò un si convinto il 25 novembre 2018.

 

 

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