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L'OSPITESul dialetto proseguiremo indomiti

29.08.18 - 08:01
Nicholas Marioli, promotore della mozione “Dialetto: dalle parole ai fatti!” e consigliere Comunale di Lugano per la Lega dei Ticinesi
Sul dialetto proseguiremo indomiti
Nicholas Marioli, promotore della mozione “Dialetto: dalle parole ai fatti!” e consigliere Comunale di Lugano per la Lega dei Ticinesi

Negli scorsi giorni il Municipio di Lugano ha risposto alla mia interrogazione inoltrata lo scorso 22 maggio 2018 denominata «Dialetto: quo vadis?», nella quale chiedevo sostanzialmente lumi sulla realizzazione dei corsi facoltativi di dialetto. L’esecutivo di Lugano ha preso posizione evidenziando che su 19 assemblee dei genitori, che si occupano di creare i corsi doposcuola, solo 2 di queste sono intenzionate a creare dei progetti mirati in favore della lingua locale. L’assemblea di Molino Nuovo si è detta interessata ad organizzare durante il nuovo anno scolastico incontri occasionali durante i quali proporre letture, spettacoli o racconti in dialetto rivolti agli alunni e alle famiglie. Anche l’assemblea dei genitori della scuola elementare della Gerra organizzerà una volta al mese, a partire da settembre 2018, alla loro biblioteca delle letture in dialetto, mentre l’assemblea di Cassarate ha organizzato lo scorso 10 aprile una lettura in dialetto in biblioteca rivolta agli alunni e alle famiglie. Alla luce di quanto emerso, mi sembra doveroso trarre le dovute considerazioni. In primo luogo mi sento di poter affermare che la mozione ha rilanciato il tema del dialetto, coinvolgendo la popolazione e il mondo scolastico e pertanto l’obiettivo principale è stato raggiunto. Sono ben consapevole che una nuovissima proposta difficilmente può trovare consenso immediato nella popolazione, è comprensibile che vi si voglia un periodo di «meditazione»; soprattutto nel Luganese, dove la percentuale di persone che parlano in dialetto è la più bassa a livello cantonale: l’Ustat sostiene che solo il 23% della popolazione luganese comprende e si esprime nella lingua locale. Tuttavia apprendo con piacere che tutte le assemblee dei genitori si sono chinate al loro interno su questo tema e che 3 di queste abbiano portato qualcosa di concreto, quale progetto pilota. Ritengo pertanto che questo sia solo un primo passo verso la promozione del dialetto: proseguiremo indomiti a favore della salvaguardia delle nostre tradizioni. Non molleremo.

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