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L'OSPITELa scuola che spero arriverà

16.07.18 - 12:00
Roberto Martinotti, presidente VPOD Ticino
La scuola che spero arriverà
Roberto Martinotti, presidente VPOD Ticino

Quando si parla di riforma della scuola ognuno vorrebbe poter rivestire il ruolo del pedagogista, del docente o del genitore che propone le ricette tratte dalla sua esperienza. Se penso alla mia lontana esperienza di allievo, già in quegli anni speravo in una scuola migliore, che desse più possibilità agli allievi di pensare ai suoi reali bisogni e al suo futuro, favorendo lo sviluppo delle potenzialità personali.

Il prossimo 23 settembre andremo a votare sul credito per una sperimentazione nella scuola dell’obbligo, che è molto interessante da questo profilo e che è frutto di una lunga discussione nel mondo della scuola e nella commissione scolastica del Parlamento. Se passerà il credito, per tre anni, in una mezza dozzina di sedi, si sperimenteranno dei metodi che consentiranno a ogni allievo di essere seguito più da vicino, lavorando in classi più piccole o beneficiando del co-insegnamento: questo dovrebbe favorire un apprendimento con maggiore efficacia in base alle potenzialità dell’allievo.

Non capisco proprio chi si oppone per principio e ideologia a sperimentare questo metodo, vicino ai bisogni di tutti gli allievi, quelli bravi e quelli meno bravi. Già nella scuola dell’infanzia e nella scuola elementare si potranno infatti attivare figure di docenti supplementari come aiuto al docente titolare. Per le scuole medie i docenti di materia potranno lavorare con classi dimezzate, per un apprendimento individuale più mirato; inoltre il docente di materia verrà affiancato da un altro docente negli atelier di italiano, matematica e tedesco, allo scopo di facilitare la progressione dell’apprendimento dei suoi allievi, forti o deboli che siano. E per finire il docente di classe nelle scuole medie avrà più tempo da poter dedicare agli allievi nell’ascolto e nell’accompagnamento delle loro scelte per il futuro professionale o negli studi a venire.

Vedo questo progetto innovativo come un atto dovuto agli allievi, che potranno lavorare in un clima migliore e più programmato per loro. In questo cambiamento di paradigma scolastico vedo la possibilità di dare a tutti il coraggio e la possibilità di esprimersi e di dimostrare le proprie potenzialità. Chiaramente la sperimentazione, fatta da organi esterni al Dipartimento educazione cultura e sport, servirà a testare i vari elementi del progetto e a migliorare le soluzioni da generalizzare a tutte le sedi tra qualche anno.

Invito quindi a sostenere il credito per la sperimentazione della Scuola che verrà il prossimo 23 settembre. Diciamo Sì a una scuola pubblica rinnovata, avendo il coraggio di dare nuove prospettive di uguaglianza delle possibilità di riuscita a tutti gli allievi del nostro Cantone.

 

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