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L'OSPITEProposta Evita e le strumentalizzazioni

11.06.18 - 16:00
Bixio Caprara, presidente PLRT
tipress
Proposta Evita e le strumentalizzazioni
Bixio Caprara, presidente PLRT

È perfettamente comprensibile la necessità del PPD di distogliere l’attenzione dalle sue “gabole” cercando a tutti i costi di seminare dubbi e montare un caso che semplicemente non esiste. Invito i cittadini di questo Cantone a vedere le cose per quelle che sono. A differenza di altri casi qui l'agire è stato trasparente e le decisioni potranno essere prese dal Parlamento serenamente visto che non vi è nessun impegno vincolante preso dal Consiglio di Stato.

Un breve riassunto

Alcuni imprenditori privati decidono di realizzare uno stabile in una posizione strategica molto interessante a pochi metri dalla stazione ferroviaria di Giubiasco, un luogo che con l'apertura del tunnel di base del Ceneri sarà a 10 minuti da Lugano e ad altrettanti dal centro di Bellinzona. Un edificio realizzato da decine di ditte e artigiani ticinesi, con uno standard energetico Minergie A e offerto ad un prezzo interessante. Aspetti questi che nessuno mette in discussione perché sono oggettivi e comprovati. E allora dove starebbero i problemi? Come normalmente accade i promotori una volta avviato il progetto hanno cominciato a cercare dei potenziali interessati e tra gli altri hanno proposto lo stabile anche ai servizi dell'amministrazione cantonale: è il loro lavoro, tutto normale. Lo Stato analizza in una prima fase la proposta e, dopo decisione del Consiglio di Stato, avvia le trattative per ubicarvi l’Istituto della formazione continua (oggi in affitto in stabili privati), l’ufficio dello sviluppo manageriale, il servizio arredamento e il servizio traslochi.

Successivamente il DECS intravvede un'interessante opportunità, considerata la vicinanza alla stazione e la presenza di altri servizi legati alla formazione, di verificare la possibilità di inserire nello stabile anche un nuovo servizio di orientamento professionale rivolto ai nostri giovani noto con il nome di Città dei mestieri. Una proposta che arrivava da diversi deputati di diversi partiti (tra cui Fonio, Jelmini e Passalia) e che il DECS ha ritenuto opportuno inglobare proprio in questo stabile.

Il messaggio governativo è stato discusso e approfondito da un gruppo di 6 deputati (di tutti i partiti presenti in commissione) per oltre 7 mesi, in trasparenza e mettendo sul tavolo tutti gli elementi. Le conclusioni sono state chiare: in primo luogo nessuno discute la qualità o l'interesse per questo stabile; secondo nessuno discute il fatto che i contenuti siano importanti e terzo nessuno discute il prezzo ritenuto appropriato.

La polemica inconsistente

Rimane solo la polemica sul fatto che l'operazione debba o meno essere assoggettata alla Legge commesse pubbliche. Assoggettamento che dipende dall’eventuale assunzione del rischio economico da parte dell’ente pubblico, in questo caso completamente a carico dei privati, e dall’eventuale comanda realizzativa del futuro acquirente.

Nel caso in esame i promotori hanno considerato negli affinamenti le ipotesi logistiche necessarie allo Stato quale possibile futuro proprietario (probabile perché è solo il Parlamento che può decidere) non precludendo in ogni caso l’utilizzo dell’edificio per altri eventuali acquirenti. Per capirci parliamo di un investimento netto pari a circa il 2,8% del costo dello stabile: ora da qui a dire che lo stabile intero sia stato eseguito secondo le richieste del possibile acquirente pubblico ce ne corre. In ogni caso i pareri dei giuristi divergono e su 3 giuristi 2 dicono che il modo di procedere è corretto mentre un terzo dice che "si potrebbe propendere per" quindi senza un parere concludente.

La conclusione

Il messaggio proposto dal Consiglio di Stato è chiaro e trasparente, ogni aspetto è conosciuto (i promotori, il progetto, i contenuti, il valore economico e la procedura seguita), è stato ampiamente approfondito da un sottogruppo della commissione della gestione negli ultimi 7 mesi.

Nessuno ha messo in discussione la qualità, l'interesse, il prezzo e i contenuti. Le valutazioni giuridiche hanno permesso di capire che non vi è un parere vincolante e univoco, ma si tratta di una ponderazione e di una questione di proporzionalità. Tutti gli elementi rilevanti sono stati sviscerati, si tratta ora in maniera oggettiva di decidere se si ritiene o meno utile e opportuno l'acquisto di questo stabile che consente la riorganizzazione e lo sviluppo di servizi interessanti per la nostra popolazione (in particolare per i giovani). Sarebbe davvero triste se strumentalizzazioni di stampo politico e partitico riuscissero a impedire allo Stato di fare le cose giuste e necessarie.

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