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L'OSPITENatura e salute vanno di pari passo

06.06.18 - 10:00
Franco Cavalli, oncologo
Natura e salute vanno di pari passo
Franco Cavalli, oncologo

Non occorre certamente essere un medico per rendersi conto di quanto la natura e la nostra salute siano strettamente connesse. Basta aprire un giornale o guardarsi un telegiornale per costatare come giorno dopo giorno inquiniamo l’aria che respiriamo con ossidi di zolfo, di azoto e di carbonio, con ozono e polveri fini, per non citare che i composti inquinanti più noti della nostra civiltà industriale, e di come inquiniamo la falda acquifera, da cui pompiamo l’acqua che beviamo, con pesticidi, polifosfati, fertilizzanti, liquami provenienti dagli allevamenti e detersivi.

Quando nel porto di Rotterdam occorre dragare la melma che vi ha depositato il Reno, questa deve essere oramai depositata in speciali discariche perché altamente tossica. Al loro arrivo al mare i sedimenti del Reno contengono infatti oltre 20'000 composti chimici che sono passati fra le larghe maglie dei nostri impianti di depurazione delle acque reflue.

L’inquinamento provocato dall’uomo non si ferma alla terraferma: i nostri oceani sono oramai pieni di plastiche e microplastiche e di residui petroliferi e dire che da loro peschiamo i pesci che finiscono nei nostri piatti. Certo la medicina ci ha prolungato la vita. Oggi in Svizzera viviamo in media più di 80 anni, mentre all’inizio del secolo scorso l’aspettativa di vita media era di soli 42, ma ciò non toglie che ad ogni picco d’inquinamento atmosferico gli ospedali registrano un picco di infarti e che si registra un aumento preoccupante dell’incidenza di specifiche forme tumorali, come quelle della tiroide, dei polmoni e del sistema linfatico: quest’ultimo ci difende dalle nocività dell’ambiente e viene quindi oggi continuamente “strapazzato”.

Ciò mentre stanno pure aumentando in modo drammatico le allergie, tanto che oggi una persona su 4 soffre di una patologia di natura allergica.

Per centinaia di migliaia di anni l’uomo si è evoluto a stretto contatto con la natura e ora, nel giro di pochi decenni ci troviamo confrontati a una miriade di sostanze alle quali il nostro corpo non è abituato e alle quali non ha avuto il tempo di adattarsi. Questo è però solo uno degli aspetti che occorre tenere in considerazione quando parliamo della natura e della sua protezione. L’altro concerne il nostro benessere mentale. Lo sviluppo industriale dell’ultimo secolo ci ha letteralmente scaraventati in un frenetico universo multitasking fatto di computer, di smartphone e di automobili. Per restare competitivi sul mercato del lavoro dobbiamo essere sempre raggiungibili, flessibili e produttivi.

Negli ambienti urbani, in cui la maggioranza di noi vive, siamo continuamente sottoposti a stress e al rumore del traffico, un contesto tutt’altro che favorevole alla nostra salute fisica e psichica. Ecco perché la possibilità di ritirarci, anche solo per qualche giorno, in una natura incontaminata è un’esperienza tanto rilassante e gratificante. La natura ci rende più felici, energici e in salute. Non a caso la creatività sembra svilupparsi maggiormente quando siamo immersi in posti in cui la natura predomina, e in cui siamo lontani dal traffico e dalla tecnologia.

Creare un parco significa preservare un lembo della nostra terra dal degrado, ma significa pure per ognuno di noi l’opportunità di poterci rilassare e immergere, fosse anche solo di tanto in tanto o per qualche ora, in quell’universo straordinario che ci ha plasmato per tanti millenni. Come abitante di Ascona e patrizio delle Terre di Pedemonte ho l’occasione sui Monti di Verscio di contribuire personalmente alla salvaguardia di una piccola porzione di natura ancora intatta e di poterla tramandare intatta anche ai miei figli, ecco perché il 10 giugno voterò con un convinto SI al Parco Nazionale del Locarnese.

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