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OSPITEE se il vero stimolo fiscale derivasse dalle misure sociali?

19.04.18 - 16:00
Marialuisa Parodi, Presidente FAFT Plus
E se il vero stimolo fiscale derivasse dalle misure sociali?
Marialuisa Parodi, Presidente FAFT Plus

L’Agenda Politica del Forum 54 Donne Elettrici, sottoposta ai candidati al Gran Consiglio nella campagna elettorale 2015, risulta sottoscritta da un terzo dell’attuale parlamento ticinese, impegnato quindi a sostenere e promuovere i relativi otto punti in tema di pari opportunità e conciliazione lavoro-famiglia.

Un corposissimo studio McKinsey ha quantificato l’impatto macroeconomico della riduzione delle differenze di genere. Per i Paesi dell’Europa Occidentale, un aumento di PIL tra il 9 e il 23% in 10 anni, ottenibile, in estrema sintesi, da una partecipazione femminile al mercato del lavoro a condizioni di accesso paragonabili o del tutto identiche, rispettivamente, a quelle degli uomini.

L’Iniziativa sul Personale Qualificato della Confederazione, infatti, prevede molte misure volte ad incrementare l’impiego femminile, in quanto fondamentale per sfruttare appieno il potenziale del paese, avvantaggiarsi dei progressi nella formazione delle donne e contrastare gli effetti del calo demografico, tutto per salvaguardare la crescita potenziale. Il Presidente Berset, nella sua Allocuzione di Capodanno, ha citato conciliazione famiglia-lavoro e parità di genere quali temi contingenti di riflessione.

Le misure sociali della Riforma Cantonale appena votata sono quindi attualissime, oltre a rispondere pienamente agli obiettivi dell’Agenda Politica del Forum 54: incentivando le aziende a promuovere misure di conciliabilità e potenziando le strutture di accoglienza per l’infanzia, si agevola il reinserimento dopo la maternità e si risponde a bisogni delle famiglie giovani con bambini piccoli.

Ma val la pena sottolineare che, per l’implicito effetto di stimolo alla partecipazione femminile al mercato del lavoro e per il potenziale di influire sulle scelte di formazione e professionali delle ragazze, qualora in grado di contare su efficaci strumenti di conciliazione, queste misure sono ascrivibili a vero e proprio stimolo fiscale.

L’esempio del Giappone, distante certo per dimensione ma vicinissimo per impronta tradizionalista nella divisione dei ruoli e urgenza demografica, è emblematico. Nella cosidetta “terza freccia” di politica fiscale, nel 2014 Shinzo Abe incluse un piano di misure per bilanciare impegni professionali e familiari, sostegno alle strutture di accoglienza e stimolo ai percorsi femminili di carriera: il tasso di impiego delle donne tra i 25-54 anni è da allora cresciuto del 5%, con un incremento di PIL stimato in 44 miliardi di dollari.

E’ vero che la dissonanza cognitiva tra dichiarazioni di intenti ed azioni concrete è un grande classico nelle questioni di genere. Ma sarebbe davvero un peccato ignorare che, tra le misure della riforma cantonale, sono forse quelle sociali ad offrire l’impatto fiscale più virtuoso sull’economia ticinese e non possono rischiare lo stralcio. Come dicono gli inglesi: attenzione a ciò che si desidera!

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