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L'OSPITEPerché partecipare alla manifestazione "Io l’8 ogni giorno"?

07.03.18 - 18:44
Barbara Di Marco, membro Direzione PS Lugano
Perché partecipare alla manifestazione "Io l’8 ogni giorno"?
Barbara Di Marco, membro Direzione PS Lugano

Un gruppo di donne si è unito per lottare insieme contro le discriminazioni sulle donne e ha organizzato questa manifestazione che parte l’8 marzo 2018 alle ore 18.00 dalla Posta di Bellinzona.

La manifestazione si giustifica e diventa ancora più necessaria per i fatti legati all’attualità politica. Il Consiglio degli Stati ha bocciato la proposta Sommaruga che mirava a far emettere un rapporto sulla parità salariale ogni quattro anni per tutte le ditte con più di 50 dipendenti, ha addirittura  rifiutato la proposta per quelle con più di 100 dipendenti, rimandando tutto alla commissione che secondo il Consiglio degli Stati dovrebbe elaborare una proposta con delle misure volontarie. Dal 2009 sono già in vigore delle misure volontarie, ma che sono del tutto insufficienti, solo 28 imprese in tutta la Svizzera hanno partecipato a queste misure. In assenza di una legge efficace, la parità salariale non arriverà nei prossimi anni. Lo scarto oggi è del 15,2%, ma arriva fino al 30% in certi settori, la differenza salariale aumenta del 4% per le madri, che sono doppiamente discriminate, perché svolgono una grandissima parte di lavoro non retribuito e in più sono pagate meno anche quando lavorano. Il Consiglio federale ha inoltre ripresentato l’inalzamento dell’età pensionabile delle donne a 65 anni, senza parità salariale! Sembra un affronto alle donne.

Da anni si promette una migliore conciliazione di lavoro e famiglia anche in Ticino, dove era stata promessa anche nell’ambito dei tagli alle famiglie. Ora si ripete tutto, perché l’on. Beltraminelli ha annunciato che in caso venga bocciata la riforma fiscale salta anche il pacchetto sociale che prevede il coinvolgimento del 0.2% della massa salariale delle imprese, per aumentare il finanziamento ai nidi e ad altre misure che mirano ad una migliore conciliabilità di famiglia e lavoro. Il 0.2% della massa salariale non è una cifra esorbitante, visto che in cambio l’economia avrà a disposizione un bacino di forza lavoro più grande. Tanto più che, come succede in molti altri cantoni svizzeri, varie misure per conciliare famiglia e lavoro, sono assolutamente necessarie anche in Ticino, indipendentemente dal pacchetto fiscale. Non possiamo sottostare a questo ricatto del Governo ticinese che vuole portare avanti misure a favore delle famiglie solo se ci sono sgravi fiscali!

La conciliazione di famiglia e lavoro dovrebbe idealmente anche coinvolgere i padri, perché anche loro dovrebbero poter diminuire la percentuale lavorativa quando ci sono dei figli e la compagna lavora. Questo per essere dei padri presenti e coinvolti nella cura dei figli e per dare ai figli un nuovo esempio di divisione dei compiti.

La parità va affrontata anche più ampiamente, la partecipazione delle donne in vari ambiti della vita è scarsa. Le donne sono quasi del tutto assenti nelle funzioni dirigenziali, sia nell’economia, come pure ai vertici negli ospedali e nelle università e sono sottorappresentate in politica. Questo non si spiega più con la formazione, le donne oggi sono formate quanto gli uomini. Sembra non ci sia la volontà di far partecipare le donne a pieno titolo. La Svizzera negli ultimi anni ha perso alcune posizioni nella classifica internazionale per la parità, questo significa anche che la previsione degli anni necessari per il raggiungimento della parità sono aumentati, al momento si prevedono più di 60 anni. Le donne vogliono la parità oggi!

Questo deve essere un 8 marzo di risveglio e di lotta.

Invito tutti a partecipare alla manifestazione che parte alle ore 18.00h dalla posta, l’invito è rivolto anche ai maschi! Impegnamoci tutti a migliorare la posizione delle donne nella società e a combattere la discriminazione e la violenza in tutte le sue forme. Meno mimose e più lotta.

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