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L'OSPITECentro asilanti, troppe questioni ancora in sospeso

02.03.18 - 09:34
Stefano Tonini, Consigliere comunale Lega dei Ticinesi di Chiasso e coordinatore dei Giovani Leghisti del Mendrisiotto.
Centro asilanti, troppe questioni ancora in sospeso
Stefano Tonini, Consigliere comunale Lega dei Ticinesi di Chiasso e coordinatore dei Giovani Leghisti del Mendrisiotto.

È dei giorni scorsi la notizia che la Sem, la Segreteria di stato della migrazione, ha comunicato ai Municipi di Chiasso, Balerna e Novazzano la necessità di accelerare i tempi per la realizzazione del centro federale d’asilo in zona Pasture. Una struttura che, lo ricordiamo, costerà alla Confederazione 63 milioni di franchi, avrà una capienza di 350 posti letto e darà lavoro a 105 persone. L’ultima novità - perché di questo bisogna parlare - è rappresentata dalla necessità di disporre di 220 posti aggiuntivi già a partire dalla metà dell’anno prossimo grazie alla sistemazione di uno stabile di proprietà delle ferrovie federali svizzere. Una soluzione provvisoria che diventerà definitiva quando il centro federale verrà completato sul vicino terreno prescelto, al confine tra Balerna e Novazzano. Nell’attesa, il punto di affluenza provvisorio allestito nei magazzini della stazione ferroviaria di Chiasso sarà mantenuto.

Non posso negare che la tempistica mi lascia alquanto perplesso. Come mai questa fretta quando più politici comunali hanno dichiarato che questa ipotesi non è mai stata presentata? Non sono al momento a conoscenza delle osservazioni formulate dai comuni - se non ho capito male dovevano inviarle entro fine febbraio, ma non posso che associarmi ai dubbi che hanno da subito esposto.

Addirittura, a Berna la questione è stata oggetto di interpellanze.

Un aspetto non indifferente è quello legato alla sicurezza, tema che per una regione come la nostra è per forza di cose prioritario. Dove andranno i 350 richiedenti l’asilo durante il giorno? Chi dovrà sorvegliarli e intervenire in caso di problemi all’interno della struttura? Quello che non vorrei vedere è una ripetizione dello scandalo ‘Argo1’... ma restando semplicemente nei confini distrettuali, la nostra Polizia è pronta ad affrontare questa situazione con le altre forze dell’ordine attive sul territorio? Non dimentichiamoci che è pendente un progetto per la riorganizzazione delle polizie comunali. E per i tre comuni interessati dovranno fare i conti con l’ennesimo aumento delle spese o saranno in un qualche modo compensati?

Come si può vedere, l’elenco delle domande in sospeso - e mi sono limitato solo a quelle più evidenti - è piuttosto lungo. Prima di accelerare i tempi in modo così drastico, la Sem avrebbe dovuto chinarsi maggiormente sulla realtà locale. E pensando ai futuri ospiti della struttura, sono state effettuate le necessarie valutazioni in merito alla scolarizzazione dei bambini e dei ragazzi? Dato che parleranno poco o non del tutto l’italiano, come si pensa di integrarli nelle classi locali?

Il malcontento è tanto, i dubbi pure. Prima di cambiare le carte in tavola la Sem farebbe meglio a sedersi al tavolo coi comuni e a rendersi conto della realtà del Basso Mendrisiotto. Una realtà che forse meriterebbe un altro genere di aiuto.

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