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L'OSPITEIl Mendrisiotto piange la scomparsa di Benito Bernasconi

23.02.18 - 15:09
Matteo Muschietti, già presidente PS Mendrisiotto
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Il Mendrisiotto piange la scomparsa di Benito Bernasconi
Matteo Muschietti, già presidente PS Mendrisiotto

Se ne andato in punta di piedi. I compagni del Mendrisiotto lo piangono, perché era ed è sempre rimasto il loro Consigliere di Stato. Uomo di grande cultura sapeva infondere una carica di grande umanità a chi lo ascoltava. Sempre disponibile amava conversare con tutti e dispensava utili consigli su come affrontare le vicissitudini sia in politica che nella vita reale. Ha diretto con grande maestria e signorilità il Dipartimento Opere Sociali ( ora DSS ) dal 1971 al 1983, apportando riforme essenziali come la legge ospedaliera. E’ pure stato presidente del Partito Socialista Ticinese, nei momenti difficili dove imperava la discussione sull’unificazione di tutti i socialisti ticinesi. Con il compagno Benito Bernasconi se ne va un pezzo di storia di tutti i socialisti ticinesi, perché era un magistrato apprezzato e competente, stimato anche da chi non era socialista. Lo ricordo con piacere nei vari convegni distrettuali quando prendeva la parola e con verve risvegliava la volontà di cambiare questa nostra società rendendola più giusta e umana. Nei sui discorsi non vi era mai una chiusura con le altre forze politiche ma la voglia di dialogare e di trovare soluzioni in favore di chi aveva bisogno per fargli vivere una vita dignitosa. Caro Benito sei stato un grande socialista, ed hai lasciato un impronta indelebile nel nostro Cantone. Per tutti i socialisti mo-mo sei stato un punto di riferimento per il tuo modo di fare e di porti, semplice ma grande nello stile e nella tua immensa cultura. I compagni e la gente del Mendrisiotto ti ringraziano per tutto il lavoro profuso per ribadire che non esiste società senza una componente socialista, che tenga conto della vita reale. Dopo averti festeggiato a Chiasso per il tuoi 85/90 anni , eravamo pronti per i tuoi 95 anni in aprile a passare una giornata diversa con te. Il destino, purtroppo, non ce l’ha permesso.

A nome di tutto il Partito e della gente, ti dono una rosa rossa, simbolo eterno del socialismo vivente che hai sempre portato nel cuore. Ciao caro compagno.

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