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L'OSPITEIl Guardiacaccia": disinformazione allo stato puro

16.12.17 - 16:00
Stefano Fraschina, Consigliere Comunale Lega dei Ticinesi, Blenio
Tipress
Il Guardiacaccia": disinformazione allo stato puro
Stefano Fraschina, Consigliere Comunale Lega dei Ticinesi, Blenio

Negli scorsi giorni, e' passata su RSI La 1 l'attesa fiction "Il Guardiacaccia". Una serie di cinque puntate che onestamente attendevo con curiosita'. Devo essere sincero, ho fatto una gran fatica a terminarne la visione...

L'attivita' venatoria ed i suoi attori, vengono inconcepibilmente delegittimati e criminalizzati a diverse riprese, con scene al limite dell'assurdo! Questo da parte di un'emittente pubblica e' assolutamente inaccettabile (...considerandoinoltre l'imminente votazione popolare in merito al  canone televisivo denominata "No Billag", direi che RSI e' riuscita nel non facile intento di farsi qualche nemico in piu'...).

La caccia e' ormai un'attivita' tanto indispensabile quanto complessa, che si basa su delicati e talvolta fragili equilibri biologici e scientifici che, non lo nascondo, spesso mettono in disaccordo le autorita' chiamate a legiferare in tal senso e la famiglia dei cacciatori ticinesi rappresentata dalla Federazione Cantonale (FCTI). Quanto scaturisce dalla serie "Il Guardiacaccia" e' una visione fuorviante, fuori luogo, intollerabile e di livello televisivo-cinematografico decisamente mediocre. I cacciatori vengono gratuitamente criminalizzati e paragonati sistematicamente a dei bracconieri senza scrupoli, quando la realta', contestualizzando il rispetto della flora, della fauna selvatica e l'etica venatoria a cui tanto teniamo, e' ben diversa. Inoltre andrebbe considerato il grande impegno profuso regolarmente dalla FCTI nell'educare e formare i giovani cacciatori verso un'attivita' venatoria moderna, al passo con le esigenze dei vari attori coinvolti e soprattutto nel pieno rispetto dell'etica e del rispetto delle leggi attualmente in vigore.

Insomma, fuori luogo e disinformativa dall'inizio alla fine. Addirittura vengono mostrati camosci catturati durante la stagione trdo estiva/autunnale (poi consegnati ad un ristoratore per essere cucinati e serviti alla clientela), ed in seguito dopo le reclamazioni di alcuni ospiti, passa l'assurdo concetto che la pessima qualita' della carne era dovuta al fatto che l'animale abbattuto era entrato in calore...

Forse sarebbe il caso di informarsi dettagliatamente sulla biologia della selvaggina e sui periodi degli accoppiamenti delle varie speci, prima di trsmettere agli utenti certe assurdita'! A me proprio non risulta che il camoscio entri in calore nel periodo documentato nella fiction, e questo solo per fare un piccolo esempio. Il fondo e' poi stato toccato qundo il cacciatore viene eticchettato come un personaggio maleducato, senza rispetto dell'ambiente che lo circonda che volgarmente consuma alcool durante una battuta di caccia, con tutto quello che ne consegue.

Detto questo, mi associo alla presa di posizione piu' che dovuta del Presidente della FCTI Fabio Regazzi, stigmatizzo e deploro la mediocre e dannosa fiction trasmessa da RSI La 1 e mi aspetto da parte dei vertici dell'emittente pubblica scuse formali e precisazioni in merito (si perche' giustificare tutto cio' sarebbe onestamente molto complicato...) nei confronti dei cacciatori ticinesi, che svolgono regolarmente l'attivita' venatoria con passione e nel rispetto delle leggi in vigore.

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