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L’OSPITESpese dentarie: Basta tacere! Esigiamo che finalmente si proceda

07.12.17 - 14:31
Franco Cavalli (Forum Alternativo), Marina Carobbio (Partito Socialista), Graziano Pestoni (Unione Sindacale Svizzera)
Ti Press
Spese dentarie: Basta tacere! Esigiamo che finalmente si proceda
Franco Cavalli (Forum Alternativo), Marina Carobbio (Partito Socialista), Graziano Pestoni (Unione Sindacale Svizzera)

BELLINZONA - Nell’ormai lontano maggio 2015 il Forum Alternativo, il Partito Socialista e l’Unione Sindacale Svizzera hanno consegnato oltre 8'000 firme per l’iniziativa popolare che chiede la creazione di un meccanismo assicurativo cantonale per la copertura delle spese dentarie. Simili iniziative sono in corso in diversi altri cantoni, anche perché tutti riconoscono che c’è un problema con difficoltà sempre più marcate per molte famiglie a sostenere questi costi spesso molto alti. In conseguenza di ciò aumenta il turismo per andare all’estero a farsi curare o, peggio ancora, molti rinunciano alle cure dentarie, tanto che molti medici esprimono attualmente le loro preoccupazioni per le conseguenze a livello di salute di un peggioramento della situazione dentaria della nostra popolazione.

Dopo un primo incontro con gli iniziativisti, l’Onorevole Beltraminelli aveva promesso la presentazione di un messaggio da parte del Consiglio di Stato entro la prima metà del 2016. Dopo una nostra nuova sollecitazione alcuni mesi fa, il Capo Dipartimento Sanità aveva garantito che le sue proposte sarebbero state pronte al più tardi per il novembre di quest’anno. E invece tutto continua a tacere.

Ben diverso, invece, come viene trattato il tema negli altri cantoni. Per esempio nel Canton Vaud, dove le firme erano state presentate poco prima che in Ticino, il prossimo 4 marzo il popolo si recherà alle urne per decidere su un’iniziativa molto simile a quella ticinese: già più di un anno fa il Consiglio di Stato vodese aveva proposto un contro progetto, le cui diverse versioni “annacquate” dal Gran Consiglio sono ora state tutte rigettate, cosicché l’iniziativa verrà sottoposta da sola al giudizio popolare.

Nei giorni scorsi abbiamo richiamato sia il Consiglio di Stato che il Gran Consiglio a dar seguito all’iniziativa secondo i termini previsti dalla legislazione.

Ricordiamo che secondo la legge sull’esercizio dei diritti politici “il Gran Consiglio deve elaborare un progetto nel senso della domanda d’iniziativa, dichiarare di accogliere o di respingere la domanda o di opporvi un suo controprogetto entro 18 mesi dalla pubblicazione nel Foglio ufficiale del risultato della domanda d’iniziativa” (vedi art. 131, cpv. 4 della citata legge).

Riteniamo che anche l’opinione pubblica debba far pressione, affinché si ottemperi alla legge e non si continui a menare il can per l’aia su un problema così importante.

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