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L'OSPITEDoppio sì all‘aumento delle rendite del I e II pilastro

14.09.17 - 14:23
Raoul Ghisletta, granconsigliere PS e sindacalista VPOD
Ti Press
Doppio sì all‘aumento delle rendite del I e II pilastro
Raoul Ghisletta, granconsigliere PS e sindacalista VPOD

Votare 2 volte sì alla Previdenza vecchiaia 2020 (PV 2020) consentirà un aumento delle rendite per i futuri pensionati: 70 fr mensili (840 fr all’anno) in più arriverranno dall‘AVS e 230 fr mensili (2‘760 fr annui) in più dal secondo pilastro per una lavoratrice o una lavoratore a tempo parziale con uno stipendio annuo di 35‘000 Fr. Chi si preoccupa delle condizioni dei bassi redditi non può ignorare queste cifre! Anche i futuri pensionati coniugati avranno un aumento del tetto della rendita, che passerà dal 150% al 155% della rendita AVS massima (2‘700 fr annui per la maggior parte dei casi).

Per i pensionati attuali occorre sottolineare che essi non perderanno la compensazione delle rendite, che viene calcolata sull’evoluzione dei salari e sul costo della vita: compensazione che il PLR e l’UDC vogliono peggiorare in caso di bocciatura della PV 2020.

Non va dimenticato che l‘aumento dell’età AVS per le donne con redditi bassi è interamente compensato dai 70 fr mensili in più di AVS e dalle migliori condizioni per andare in pensione con 1, 2 o 3 anni di anticipo sui 65 anni (i tassi di anticipo delle rendite di 1, 2 e 3 anni per uomini e donne sono del 4,1%, del 7,9% e del 11,4%).

I disoccupati dai 58 anni in poi non saranno più esclusi dal secondo pilastro, ma potranno ricevere una rendita in quanto rimarranno assicurati. I pagamenti esorbitanti di premi rischio nel secondo pilastro, che vanno a carico di dipendenti e datori di lavoro, saranno pure rintuzzati dalla PV 2020.

500‘000 donne prive di secondo pilastro vi potranno accedere grazie alla PV 2020: ciò significa che il datore di lavoro dovrà pagare loro la metà del loro risparmio vecchiaia, cosa che oggi non accade per nulla. Questi aspetti concreti sono fondamentali per le lavoratrici e i lavoratori del nostro Paese, in particolare donne e redditi medio-bassi.

Dal profilo generale la riforma PV 2020 permette di consolidare le finanze dell’AVS, sottoposte a stress nei prossimi 15 anni dal pensionamento dei figli del baby boom. La destra vuole lasciar peggiorare le finanze dell’AVS nei prossimi anni, per poi in seguito tagliare più facilmente le prestazioni. Il centro-sinistra vuole invece una riforma che consolidi le finanze dell’AVS e migliori l’equità del secondo pilastro.

La PV 2020 risponde pertanto alla realtà demografica/finanziaria e alla realtà lavorativa (crescita degli impieghi a tempo parziale). Gli argomenti dei contrari fanno leva su aspetti molto parziali, che vengono gonfiati per far perdere di vista le cose importanti. L’alternativa di lasciare andare le cose senza fare nulla significa avvelenare mortalmente l’AVS: non far nulla preparerà il terreno per il taglio del potere d’acquisto dei pensionati e per l’aumento dell’età AVS a 67 anni. Per questo l’Unione sindacale svizzera, i Sindacati VPOD e UNIA nazionali, l’Unione sindacale svizzera, i Sindacati cristianosociali, il Partito socialista e i Verdi svizzeri sostengono la PV 2020 e invitano le cittadini e i cittadini a votare 2 volte sì. Essi non sono da soli: ci sono anche organizzazioni importanti come Pro Senectute, Pro Infirmis, le Donne contadine, la Federazione delle imprese romande e donne di spicco come Ruth Dreifuss e Christiane Brunner che sostengono la PV 2020.

 

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