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OSPITEÈ ora di smetterla con l’accanimento verso il Rally!

20.06.17 - 12:05
Benjiamin Albertalli, responsabile Sottoceneri Fronte Automobilisti Ticino
È ora di smetterla con l’accanimento verso il Rally!
Benjiamin Albertalli, responsabile Sottoceneri Fronte Automobilisti Ticino

Nonostante sia diventato suo malgrado uno degli argomenti più discussi sui media cantonali, non abbiamo fino ad ora preso posizione riguardo alle critiche (sarebbe più giusto definirli attacchi) mosse nei confronti del Rally Ronde internazionale del Ticino, dato che pur avendo quale protagonista le automobili non riguarda prettamente i temi di cui siamo soliti occuparci – ovvero la circolazione stradale e gli automobilisti.

Sentiamo tuttavia la necessità di dire “basta!” a questo accanimento nei confronti di una manifestazione che oltre ad essere l’unica del suo genere in Ticino non genera necessariamente maggiore inquinamento o maggiori disagi al traffico rispetto ad altre invece osannate da chi è contro il Rally nostrano.

Partiamo prima di tutto dal presupposto che permettere il suo svolgimento sia un atto dovuto per principio nei confronti dei suoi numerosi appassionati e concorrenti, così come gli amanti di altre attività sportive, dei più diversi generi musicali, delle più disparate attività culturali o di qualsivoglia svago ha diritto ad avere la sua manifestazione. Questo fine settimana una strada è chiusa perché c’è il Rally che piace a Tizio e il prossimo ci sarà traffico un po’ più intenso a causa della gara ciclistica che piace a Caio? Ve bene così, perché quello successivo ci sarà il concerto di una star internazionale (che piace a me, ma non a Tizio e Caio) che creerà qualche piccolo disagio. Questa si chiama tolleranza, che evidentemente sembra essere però sempre a senso unico quando di mezzo ci sono le automobili, le quali sembrano far perdere qualsiasi oggettività.

Ci si dimentica per esempio che le "prove speciali" del Rally non superano una cinquantina di chilometri, che l’organizzazione si sia sforzata a contenere al minimo i tempi di chiusura delle strade e gli eventuali disagi, ci dimentica delle risorse (economiche e umane) che la stessa impiega per rendere lo svolgimento del tutto il più efficiente possibile, ci si dimentica che escludendo lo Slalom di Ambrì si tratta dell’unica manifestazione motoristica in Ticino, ci si dimentica anche dell’indotto che questo porta sul territorio: certo non parliamo dei 100 milioni di Euro che la tappa portoghese del campionato mondiale rally (WRC) fa confluire nella regione dell’Algarve, ma di questi tempi è pur sempre meglio che niente.

L’inquinamento è un problema, certo, ma gli oppositori dovrebbero avere il buonsenso di capire che non lo si risolve vietando a nemmeno ottanta automobili di percorre cinquanta chilometri di gara (vogliamo fare un rapido calcolo di quanto inquinamento genera per esempio una gara ciclistica con tutti gli entourage?), bensì agendo su quello che ogni giorno – e non una volta all’anno – danneggia la nostra salute. Siamo inoltre pronti a scommettere che gli oppositori non sono coscienti del fatto che se le automobili di oggi consumano e inquinano meno lo si deve anche e soprattutto alle competizioni: l’iniezione, la riduzione degli attriti meccanici, il miglioramento del rendimento termico e dell’efficienza aerodinamica, l’impiego di materiali più leggeri e l’elettrificazione sono solo alcuni degli aspetti tecnici che sono stati portati in tempi brevi alle vetture di serie anche grazie alle risorse impiegate nel mondo delle corse. Lo stesso discorso vale per la sicurezza del veicolo, tra impianti frenanti più performanti, mescole di pneumatici dalla maggiore aderenza e telai più resistenti agli urti. Se oggi guidiamo automobili più sicure e meno inquinanti lo dobbiamo anche alla competizioni – ma questo sembrano dimenticarselo tutti.

Il Rally è giusto che lo si faccia: per principio e per coerenza. Ma anche e soprattutto perché permette di vivere alle nostre latitudini una passione autentica, che a differenza di altri sport unisce chi la segue, che anima il nostro Cantone ed è capace di dimostrare che anche qui siamo in grado di ospitare manifestazione di questo genere.

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