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L'OSPITEImposta di circolazione spropositata e ingiusta

29.05.17 - 16:36
Marco Passalia, vicepresidente PPD Ticino
Ti Press
Imposta di circolazione spropositata e ingiusta
Marco Passalia, vicepresidente PPD Ticino

L’imposta di circolazione in Ticino deve essere rivista: è ingiusta se pensiamo alle famiglie e al ceto medio, è cara – addirittura la più elevata in Svizzera se presa in forma cumulata – e inoltre il metodo di calcolo è complesso e obsoleto. Ne abbiamo avuto l’ennesima prova con il recente aumento che ha toccato circa 135 mila automobilisti. Una tassa non solo gonfiata artificiosamente – tutti si chiedono il perché – ma anche troppo mutevole e incerta che ha creato confusione e malumore tra i cittadini automobilisti. Per questi motivi il PPD ha deciso di correggere la distorsione lanciando due iniziative popolari denominate «Per un’imposta di circolazione più giusta!», rispettivamente, «Gli automobilisti non sono bancomat!».

Secondo uno studio comparativo del TCS sulle diverse tasse di circolazione a livello svizzero è dimostrato che il Ticino vanta il triste primato di cantone più caro se prendiamo il dato in forma cumulativa. Secondo questa analisi, per l’auto più venduta in Svizzera, la VW Golf, si passa dai 315 franchi del Ticino, ai 123 franchi di Vaud agli 84 franchi di Turgovia. Ben peggiore la situazione di una tipica auto familiare come la Skoda Octavia: 652 franchi in Ticino contro i 441 franchi della media nazionale. E se il singolo automobilista dovesse chiedersi con quale criterio viene calcolata la sua imposta di circolazione – soprattutto a seguito del recente incremento – sono persuaso che avrebbe qualche difficoltà a comprendere le modalità di calcolo tra peso, potenza, bonus/malus, ecc..

Per dare una risposta concreta alle lamentele dei cittadini automobilisti, l’iniziativa «Per un’imposta di circolazione più giusta!» propone un metodo di calcolo di facile comprensione che consideri l’emissione di CO2 come unica variabile. Naturalmente, anche la competenza di modificare quest’imposta si vuole che passi dal Consiglio di Stato al Gran Consiglio. Interessante notare che la simulazione del nuovo calcolo preparata con esperti del settore a livello svizzero porta circa il 70% delle auto immatricolate dopo il 2009 a una riduzione dell’imposta, rientrando quindi nella media svizzera. Inoltre, il PPD ritiene che questo tributo non solo debba essere più giusto nel confronto intercantonale ma anche rispettoso del principio di causalità. Da qui la proposta di istituire un «fondo mobilità» sul modello del FOSTRA a livello nazionale in modo da dedicarlo alla manutenzione delle strade e per combattere gli effetti negativi delle strade (inquinamento, traffico, ecc.). Di pari passo occorre plafonare il ricavo annuo delle imposte di circolazione relative alle automobili sino a 3.500 kg a 80 milioni di franchi. Un tetto massimo che impedisca di tartassare i cittadini automobilisti con lo scopo mai apertamente dichiarato di coprire altri disavanzi nelle finanze cantonali.

Non da ultimo con l’iniziativa «Gli automobilisti non sono bancomat!» il PPD propone che la legge sia modificata in modo tale che dalla successiva imposta di circolazione fissata sia dedotto l’aumento dell’imposta di circolazione pagato nel 2017. Detto in altre parole, il cittadino potrà scegliere se oltre al cambiamento del metodo di calcolo vorrà anche che gli vengano restituiti i soldi prelevati in più. Più democratici di così non si può.

Concludo ricordando che l’aumento dell’imposta di circolazione voluto dal Governo per il 2017 è stato un vero e proprio salasso. I cittadini non sono un bancomat da cui continuare a prelevare denari a proprio piacimento. Il sistema di calcolo va rivisto e corretto al più presto. Per questo motivo il PPD ha deciso di scendere in campo lanciando due iniziative popolari la cui raccolta firme è iniziata lo scorso 17 maggio. Sono sicuro che i 135 mila cittadini toccati dagli aumenti improvvisi della tassa di circolazione, ma anche tutti gli automobilisti, desiderano un sistema più semplice, stabile e giusto.

 

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