Cerca e trova immobili

L'OSPITEL’iniziativa "No Billag è un pericolo per il servizio pubblico

08.03.17 - 16:36
Federazione Svizzera dei Sordi SGB-FSS
L’iniziativa "No Billag è un pericolo per il servizio pubblico
Federazione Svizzera dei Sordi SGB-FSS

Oggi, il Consiglio degli Stati si è pronunciato rispetto all’iniziativa «NO-Billag» lanciando così un importante segnale a favore della solidarietà e della diversità. L’iniziativa si propone di abolire il canone per la radio e la televisione. Ciò metterebbe in pericolo il servizio pubblico in maniera incisiva. Le persone sorde e deboli d’udito beneficiano della sottotitolazione e di trasmissioni in lingua dei segni grazie al servizio pubblico. Solo una televisione finanziata attraverso il canone è una garanzia, affinché anche in futuro le persone con disabilità uditiva abbiano acceso all’informazione.

Nell’estate del 2018, la popolazione voterà sulla proposta «NO-Billag», la quale vuole abolire il canone per la radio e la televisione. Questo porterebbe ad una ingente riduzione del servizio pubblico, il quale è cruciale per garantire la diversità linguistica e culturale della Svizzera e fondamentale per il corretto funzionamento di una democrazia diretta. In particolare, grazie ad una televisione finanziata attraverso il canone, le persone con problemi di udito beneficiano di sottotitoli e trasmissioni in lingua dei segni.

Con questa soluzione radicale i promotori dell’iniziativa «NO-Billag» compromettono la solidarietà tra le regioni e le minoranze culturali. La libera concorrenza non è una misura appropriata per assicurare l’accesso alle informazioni delle persone con disabilità sensoriali. “Finora la concorrenza non ha portato i canali privati a sottotitolare i loro programmi o a fornire trasmissioni in lingua dei segni - perché dovrebbe essere diverso in futuro?”, riflette il CEO Harry Witzthum della Federazione svizzera dei sordi.

Con la sua decisione attuale, il Consiglio degli Stati, ha emesso un segnale chiaro e inequivocabile di solidarietà a favore della diversità. La minaccia all’esistenza di media finanziati attraverso il canone, metterebbe in discussione i principi di accessibilità all’informazione ad oggi garantiti alla popolazione.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE