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L'OSPITENumes sul referendum antistranieri in Ungheria

03.10.16 - 11:00
Jacques Ducry, presidente di Numes Ticino
Numes sul referendum antistranieri in Ungheria
Jacques Ducry, presidente di Numes Ticino

La sezione ticinese del Numes (Nuovo movimento europeo svizzero) ha gioito per la mancata riuscita del referendum antistranieri voluto dal primo ministro ungherese Viktor Orban, co-capofila in Europa del fronte nazional-populista… Il 40% dei cittadini iscritti si è recato alle urne seguendo il proprio premier mentre il rimanente 60% è rimasto giustamente a casa, forse in parte ricordando la propria storia, in particolare l’invasione sovietica del 1956 che ha spinto parecchi cittadini a fuggire anche nel resto d’Europa.

L’Ungheria è entrata nell’UE beneficiando di importanti aiuti finanziari come d’altronde tutti gli altri paesi dell’Europa dell’Est: ora i medesimi, in particolare l’Ungheria, la Repubblica Ceca e la Polonia, sbattono la porta in faccia all’UE offendendo i principi della libera circolazione ma soprattutto quelli umanitari, in particolare respingendo persone che vivono nei loro paesi drammi enormi. Come si usa dire, pecunia non olet, e ciò non vale solo per l’Ungheria…

La campagna del primo ministro Orban è stata costellata di pressioni e menzogne che hanno sicuramente condizionato parte dei votanti, ma fortunatamente questo “signore” non è riuscito ad accecare le coscienze dei più. Come alcuni dicono alle nostre latitudini: “Orban a casa!”.

In ogni caso, il Numes ribadisce le critiche alla politica concernente i rifugiati e le migrazioni attualmente messa in atto dall’UE ricordando che sono gli Stati nazionali a condizionare questa come altre politiche, in particolare quella economico-finanziaria, determinando, con l’esigenza dell’unanimità, le scelte delle istituzioni europee. Il Numes si adopererà in ogni modo, partecipando alle istanze europee, per sensibilizzare tramite gli altri movimenti europeisti le autorità dell’UE su questi temi di vitale importanza.

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