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L'OSPITEPrima i nostri: l'ultima chiamata per il Ticino

23.09.16 - 15:00
Piero Marchesi, Presidente UDC Ticino
Foto d'archivio (Tipress)
Prima i nostri: l'ultima chiamata per il Ticino
Piero Marchesi, Presidente UDC Ticino

Domenica prossima si voterà su molti temi, uno in particolare ritengo sia degno di nota. Il mercato del lavoro in Ticino presenta diversi problemi, troppe aziende speculano sui lavoratori ticinesi, molti residenti vengono sostituiti dai frontalieri, molti, troppi sono in disoccupazione e in assistenza. È necessario trovare delle soluzioni che tutelino i lavoratori ticinesi e le aziende che operano onestamente nel nostro Cantone. I frontalieri ci saranno sempre, ma devono fungere da manodopera complementare e non primaria, come purtroppo stà succedendo in Ticino. È necessario intervenire prima che si crei una vera e propria crisi sociale.

Il 9 febbraio del 2014 il popolo svizzero - quello ticinese in modo particolare - ha deciso che vuole:

1. La preferenza indigena

2. Tetti massimi e contingenti

3. Una gestione autonoma dell'immigrazione

I partiti che erano contro il 9 febbraio - PLR, PPD e tutta la sinistra - hanno tradito il voto popolare, proponendo negli scorsi giorni un'applicazione dell'iniziativa federale che non rispetta quanto deciso dal popolo. Nessuno di questi punti é previsto in modo automatico.

Domenica i ticinesi hanno però una grandissima occasione, votando l'iniziativa Prima i Nostri potranno iscrivere nella Costituzione cantonale 3 principi:

1. Preferenza indigena che permetterà altresì di evitare l'effetto della sostituzione della manodopera residente con quella estera

2. Lotta al dumping salariale, che con la preferenza indigena permetterà di fare il primo passo

3. No ad accordi unilaterali, che con l'Italia nella fattispsecie viviamo regolarmente

Se dovesse passare Prima i Nostri, dal giorno dopo assieme alle altre forze politiche, lavorareremo con il massimo impegno per trovare a breve una legge di applicazione che permetta di attuare quanto previsto nell'iniziativa.

I partiti che a Berna sabotano la volontà popolare, in Ticino hanno proposto un controprogetto alibi che ha come unico obiettivo di dividere il voto dei ticinesi. Il controprogetto ha lo stesso approccio di sudditanza a Bruxelles che é previsto nella legge di applicazione federale proposta appunto da questi partiti.

I Ticinesi che vogliono decidere in casa propria senza farsi dettare le regole dall'Europa, domenica voteranno SI all'iniziativa Prima i Nostri e NO al controprogetto, che qualora venisse approvato nulla cambierà.

Il coraggio ai ticinesi non manca e sono convinto che non mancherà neppure a quest'ultima chiamata per salvare il Ticino.

Buon voto a tutti!

 

Piero Marchesi, Presidente UDC Ticino

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