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L'OSPITEOssigeno al turismo, serve una svolta

23.06.16 - 15:18
Per i Giovani Liberali Radicali Locarnese e Valli: Sascha Mauro, Presidente e Damiano Piezzi, Vicepresidente
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Ossigeno al turismo, serve una svolta
Per i Giovani Liberali Radicali Locarnese e Valli: Sascha Mauro, Presidente e Damiano Piezzi, Vicepresidente

L’estate nel nostro Cantone è sinonimo di turismo. Specialmente nella zona del Locarnese, si tratta di una vera e propria fonte di ricchezza economica e culturale, che purtroppo - come tutti sappiamo - negli ultimi anni risulta in difficoltà. Il settore che più ne risente è quello alberghiero, tant’è che in alcuni casi ha inesorabilmente condotto alla cessazione dell’attività, producendo effetti negativi non indifferenti per tutto il Cantone. È anche vero che le cifre del turismo in altri settori non sono cupe, ma non possiamo assolutamente permetterci di abbassare la guardia o dormicchiare sugli allori. La concorrenza internazionale non fa sconti e non concede time-out: dobbiamo continuamente arricchire la nostra proposta turistica per mantenere salda la fiducia degli aficionados e soprattutto attirare nuovi clienti, soprattutto giovani e famiglie.
Per riuscire in questa fondamentale sfida, occorrono senz’altro le grandi manifestazioni, ma anche molta vitalità diffusa su tutto il territorio, allentando inevitabilmente alcuni vincoli da parte delle autorità. Al servizio delle iniziative di molti esercizi pubblici si è recentemente messo il Presidente cantonale GLR Alessandro Spano (insieme al collega Mauro Silacci), sollecitando il Municipio di Locarno affinché si conceda il prolungamento degli orari di apertura dei locali durante la stagione estiva e permettere di suonare musica dal vivo dopo le 23. “Più elasticità per maggiore vitalità” è un approccio divenuto ormai bandiera del nostro movimento giovanile. Infatti da quasi tre anni i Giovani liberali radicali del Locarnese e Valli si impegnano su più fronti, interpellando i Municipi, incontrando i gerenti di locali, gli organizzatori di eventi, ecc. Non è una semplice lotta frivola per il rumore, come alcuni vorrebbero far credere. Non è giovanilismo spinto, “perché la sera non hanno nulla di meglio da fare”. Tutte le zone turistiche del mondo insegnano come la vitalità di un territorio – che non si può accasciare alle 22:00 – segna anche la sua attrattiva, la sua intergenerazionalità, il suo sviluppo. Il suo futuro.
Non abbiamo preteso la luna, e nemmeno un suo spicchio. Abbiamo chiesto l’autorizzazione per i ristoranti di poter trasmettere all’aperto le partite dei mondiali di calcio in Brasile, lo stralcio delle (sole) 12 autorizzazioni annuali per i locali pubblici per l’organizzazione di eventi e l’abbandono del limite delle ore 23:00 per la musica all’aperto. Un minimo sindacale per poter competere con altre destinazioni turistiche!
Questi sono solo alcuni spunti per ossigenare il nostro turismo. Vero, il nostro territorio non è come alcune mete marittime che si possono concedere di tutto poiché sono pochi i residenti nei centri, quindi il rischio di rumori molesti è ridotto. Però non possiamo nemmeno pretendere di essere una zona turistica che si accende alle 8:30 e si spegne poco dopo cena: significa pretendere la botte piena e la moglie ubriaca (e in Ticino abbiamo un po’ questa tedenza) …
La politica deve quindi essere un po’ più coraggiosa, spezzando alcune logiche (f)rigide e sfruttando i propri spazi decisionali che – se davvero si vuole – ci sono. I vincoli burocratici e la questione dell’ordine pubblico non possono essere esasperati a tal punto da imbrigliare qualsiasi iniziativa innocua. Fra Ibizia e una casa di riposo diffusa c’è una via di mezzo, no?
Non sarà mica un sogno di mezz’estate configurare un Locarnese ambito 12 mesi all’anno. Un Locarnese che attorno ai grandi appuntamenti riesce a stimolare ogni frammento del territorio grazie alle iniziative di chi ha voglia di mettersi in gioco, tanto a fine luglio come a metà ottobre. I turisti dobbiamo cercarli, incuriosirli, occuparli, stuzzicarli, conquistarli, anche l’anno dopo. Altrimenti l’ossigeno finirà, e non sarà di certo colpa di EasyJet o di Booking.com.

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