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L'OSPITELa parità non è uno sfizio

18.02.16 - 12:00
Linda Cortesi, Presidente Gruppo donne USS Ticino e Moesa
Ti-Press
La parità non è uno sfizio
Linda Cortesi, Presidente Gruppo donne USS Ticino e Moesa

Revisione della legge federale sulla parità: L’USS chiede un intervento più energico

Il Consiglio federale esce dalla letargia: ha finalmente deciso di prendere delle misure più incisive contro le discriminazioni salariali che penalizzano le donne. Purtroppo il progetto di revisione della legge, delude le aspettative delle donne che da trent’anni chiedono giustizia: il Consiglio federale, infatti, si limita e si affida nuovamente solo alla buona volontà dei datori di lavoro. Quella stessa base volontaria che aveva decretato il fallimento del Dialogo sulla parità salariale. Se le aziende dovranno controllare i loro sistemi salariali dal profilo della discriminazione, non dovranno temere sanzioni né nel caso in cui non rispettassero la parità, né se dovessero scoprire un caso, senza però porvi rimedio.

L’USS non può accettare che la legge sulla parità sia applicata in base al principio della buona volontà del padronato. Ecco perché chiede che lo Stato assuma, con i partner sociali, la responsabilità di concretizzare il mandato costituzionale dell’uguaglianza tra i sessi voluto dalla popolazione nel 1981.

L’obbligo di controllare i salari deve essere applicato alla totalità delle aziende e questo vincolo deve essere garantito da un’autorità ad hoc. Rinunciare alle sanzioni in caso di infrazione alla legge come previsto dal progetto legislativo, è un assurdità giuridica. L’USS esige che il Consiglio federale corregga questo paradosso, poiché di fatto l’infrazione di una legge, presuppone delle sanzioni. È solo la legge federale sulla parità dei sessi ad essere violata impunemente, contribuendo alla persistenza di palesi discriminazioni.

Il Gruppo Donne USS Ticino e Moesa si aspetta dal Consiglio federale che approfitti dell’attuale revisione della legge per contrastare con determinazione e coerenza le discriminazioni che colpiscono le donne. Pretende che il Consiglio federale smetta di considerare la parità come uno sfizio, un programma facoltativo riservato solo alle belle stagioni.

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