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L'OSPITEAcquedotto della Morobbia: quale è il problema?

31.10.15 - 06:00
Gilbert Jorio, presidente Sezione PS Giubiasco Pianezzo
Ti Press
Acquedotto della Morobbia: quale è il problema?
Gilbert Jorio, presidente Sezione PS Giubiasco Pianezzo

Abbiamo appreso dalla stampa il lancio di una petizione per impedire la realizzazione dell'acquedotto della Morobbia, così come che un ex municipale di Giubiasco ha inoltrato al Consiglio di Stato un'istanza d'intervento chiedendo l'annullamento del concorso per la prima tappa dei lavori di realizzazione del medesimo.

Intanto credo si possa tranquillamente dire che l'acquedotto della Morobbia, al di là di tutto quello che taluni possono ancora dire e scrivere, è probabilmente l'opera pubblica ticinese che più di tutte è stata passata al setaccio da tutte le istanze democratiche e giuridiche possibili e immaginabili. Il progetto ha superato tutte le "stazioni" di questa "via crucis", l'ultima in ordine di tempo quella del Tribunale Federale. Dopo tutto questo il cantiere è stato aperto lo scorso 5 ottobre 2015.


Sarebbe ora che si rispettino le decisioni democratiche e giuridiche e si permettesse finalmente di procedere alla realizzazione di questa importante opera per tutta la regione, in particolare per la nuova Città di Bellinzona, senza ulteriori inutili intralci. Il progetto di acquedotto della Morobbia, alla pari di quello di Gnosca, era ed è parte integrante del progetto aggregativo approvato dalla maggioranza dei cittadini del comprensorio. I due nuovi acquedotti sono complementari e gli attuali Comuni di Bellinzona e Giubiasco stanno da tempo lavorando in funzione di una loro messa in rete. Non si capisce perché le future autorità della nuova Città di Bellinzona dovrebbero buttare in aria un concetto oramai consolidato e attualmente già in fase di realizzazione.


Perché quindi questo goffo tentativo di mettere uno contro l'altro due progetti giudicati complementari e oramai in fase di realizzazione? Soprattutto alla luce del fatto che all'origine di questa tentata "intifada" contro l'acquedotto della Morobbia ci sono persone che a suo tempo, quando sedevano nell'esecutivo e/o nel legislativo di Giubiasco, hanno votato e sostenuto questo progetto. Personalismi? Vecchi rancori? A noi questo non interessa. A noi, come alla maggioranza della popolazione di Giubiasco, della Valle Morobbia e più in generale della futura Nuova Bellinzona, interessa che finalmente un progetto democraticamente approvato e che, come sentenziato non da ultimo dal Tribunale Federale, rispetta tutte le disposizioni di legge, possa finalmente essere realizzato senza ulteriori intralci.


Fa specie dover constatare come si cerchi, bistrattando nuovamente gli strumenti democratici e giuridici del nostro Cantone, di rimettere per l'ennesima volta in discussione il progetto con argomenti fasulli e tendenziosi. Gli uni cercano di rivolgersi ad entità che di fatto ancora non esistono invocando fantasiosi raddoppi di tariffe e gli altri confondono le turbine con le sorgenti. A questo ci sembra di poter aggiungere anche il fatto che costoro non ci sono sembrati particolarmente attivi nel sostenere la nascita della Nuova Bellinzona. Per contro alla luce dei fatti si può affermare che con il loro agire, che dura oramai da anni, non hanno di certo contribuito ad evitare uno spreco di denaro pubblico.


Infine non sarebbe male se gli uni come gli altri spiegassero alla popolazione della Nuova Bellinzona i veri motivi di questa loro tentata "intifada", consapevoli come lo sono che sono state esaurite tutte le possibilità democratiche e giuridiche per fermare la realizzazione dell'opera. Tra l'altro come mai non hanno mai lanciato un referendum contro questo progetto? Errare è umano, ma perseverare è diabolico.

 

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