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L'OSPITERisanamento del San Gottardo: un progetto sostenibile senza valide alternative

30.09.15 - 19:30
Rolf Endriss, Presidente AquaNostra Ticino
Risanamento del San Gottardo: un progetto sostenibile senza valide alternative
Rolf Endriss, Presidente AquaNostra Ticino

Come ben sappiamo la galleria autostradale del San Gottardo dovrà essere completamente risanata nei prossimi dieci anni data ormai l’avanzata età della sua infrastruttura. Ricordo infatti che quest’anno ricorre il giubileo dei 35 anni dall’apertura del principale collegamento tra il nord e il sud delle Alpi. AquaNostra Ticino ha sempre sostenuto il progetto di risanamento così come proposto da Consiglio federale e Parlamento, ovvero la realizzazione di un secondo tunnel senza aumento di capacità. Al di là dei temi legati alla sicurezza, all’isolamento del Ticino e all’affidabilità del collegamento tra il Ticino e il resto della Svizzera, ciò che preoccupa la nostra associazione sono anche altri aspetti legati all’ambiente e quindi allo spirito di AquaNostra, in particolare alla proposta alternativa che proprio non ci soddisfa e che mi permetto qui di seguito di esporne le ragioni.

L’alternativa al secondo tubo al San Gottardo - nel caso in cui il popolo affossasse il progetto in votazione popolare il prossimo mese di febbraio - è la realizzazione di una “strada viaggiante” per il trasbordo provvisorio del traffico leggero e pesante su treni navetta. Si tratterebbe di costruire enormi infrastrutture a Biasca, Airolo, Göschenen e Rinächt (con una superficie totale di oltre 100'000 mq) che avrebbero un forte impatto negativo sul nostro territorio.

Le stazioni di trasbordo per i mezzi pesanti a Rynächt e Biasca – che sarebbero i più grandi impianti di questo genere in tutta Europa – come anche le rampe di carico delle automobili ad Airolo e Göschenen verrebbero poi smantellate al termine dei lavori di risanamento della galleria autostradale. Inoltre, la conseguente revoca del divieto di circolazione notturno causerebbe ad Uri e Ticino ulteriore inquinamento fonico (in attività dalle ore 04:00 alle 24:00). Tutto ciò per ripetere la medesima operazione fra 30-40 anni, quando la galleria avrà nuovamente bisogno di lavori strutturali.

Questa soluzione sarebbe inoltre nociva per le regioni direttamente toccate come la Leventina e Uri, ma anche per le strade alternative come il passo del San Gottardo e il San Bernardino che dovranno subire un aumento importante del traffico, nonché di PM10 e di monossido d’azoto. Come ben sappiamo, l’inquinamento è infatti maggiore se i veicoli devono continuare ad accelerare e frenare ad ogni curva. La chiusura della galleria del San Gottardo non è quindi un’alternativa valida ed efficace! Dando un’occhiata ai nostri fratelli confederati romandi, basta citare l’esperienza fatta con il risanamento del tunnel di Glion (si è dovuto procedere con la chiusura di uno dei due tunnel per poter risanare l’altro, un po’ quindi come si farebbe al San Gottardo). I romandi hanno già avuto non poche difficoltà procedendo in questo modo su una delle tratte più trafficate della regione, figuriamoci se il resto della Svizzera decidesse di chiudere del tutto il San Gottardo e procedere con il trasbordo sul treno di auto e camion. In Svizzera tedesca invece nessuno ha avuto da ridire sulla costruzione del terzo tunnel al Belchen, necessario per poter in seguito risanare le due gallerie già esistenti.

Si potrà avere opinioni divergenti ma ciò che rimane incontestabile è che alla fine di questa grande operazione, con tutti i disagi del caso, non sarà risolto il problema delle chiusure ormai quotidiane per via dei frequenti e inevitabili imprevisti (panne, incidenti, trasporti speciali, ecc.) che generano chilometriche colonne ad entrambi i portali con conseguenti maggiori emissioni di gas di scarico. Situazione che con la proposta del Consiglio Federale e del Parlamento andrebbe migliorata senza l’aumento della capacità di carico ma con una gestione più efficace ed intelligente. Tutto ciò ci fa riflettere come il risanamento del San Gottardo tramite la realizzazione di un secondo tunnel sia un progetto sostenibile sia dal punto di vista finanziario sia da quello ambientale. Il progetto è valido, efficace e potrà fornire una soluzione definitiva per i prossimi decenni.

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