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L'OSPITERevisione della legge sulla radiotelevisione: un sì per la Svizzera italiana

21.05.15 - 17:03
CORSI
Ti Press
Revisione della legge sulla radiotelevisione: un sì per la Svizzera italiana
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La revisione della Legge sulla radiotelevisione, posta in votazione popolare il prossimo 14 giugno 2015, è necessaria e risponde all’interesse della Svizzera italiana. Questa riforma consolida infatti, rendendolo più equo, un sistema di finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo che consente l’esistenza di una radio televisione nazionale in lingua italiana e contribuisce al finanziamento delle emittenti private locali.

Se le cittadine e i cittadini elvetici accoglieranno il prossimo 14 giugno la revisione della Legge sulla radiotelevisione (LRT), il canone sarà inviato a tutti fuochi. È la logica conseguenza del diffondersi praticamente in tutte le abitazioni di collegamenti e apparecchi (smartphone, tablet, PC) che consentono di ascoltare la radio e di guardare la televisione senza possibilità di controllo da parte delle competenti istanze. Grazie alla generalizzazione del canone (con importanti eccezioni, come ad esempio le persone con rendita complementare AVS/AI), chi lo paga attualmente (l’85% dei fuochi) beneficerà di una riduzione significativa. La Billag non svolgerà più alcun ruolo e si eviteranno gli utenti abusivi, che fruiscono della radiotelevisione a spese altrui.

E’ una riforma necessaria ed equa perché fa pagare il canone a tutti coloro che possono beneficiare del servizio pubblico radiotelevisivo. Non è, come sostengono gli avversari, una nuova tassa, dal momento che il canone già esiste: è il giusto prezzo per avere, da una parte, una radiotelevisione svizzera indipendente, capace di produrre programmi in quattro lingue e di mettere sullo stesso piano la Svizzera italiana con quella tedesca e quella francese e, dall’altra, per aiutare le radiotelevisioni private a svolgere anche una funzione d’interesse pubblico.
Gli avversari di questa riforma, che di fatto contribuiscono a mantenere in vita un sistema iniquo di percezione del canone, mirano in modo evidente a indebolire la Società Svizzera di Radiotelevisione (SSR) e le sue emittenti regionali (fra cui la RSI). È una strategia controproducente e dannosa per la Svizzera intera e per la Svizzera italiana in particolare. L’eventuale “privatizzazione” del servizio pubblico, oggi assicurato dalla SSR, costerà molto caro al pubblico svizzero il giorno in cui questa azienda non sarà più in grado di produrre informazione di qualità, programmi d’intrattenimento, cultura e sport, e gli Svizzeri saranno perciò costretti ad acquisirli dalle TV private estere! Le conseguenze per la Svizzera italiana e per il Ticino saranno ancora più importanti: rischiamo di non più avere un servizio radiotelevisivo completo in italiano oggi garantito dalla chiave di riparto che ci favorisce e di perdere, oltre a un significativo apporto culturale, anche le relative ricadute finanziarie e occupazionali (oltre 1000 posti di lavoro a tempo pieno). Perché voler creare un grave squilibrio in un sistema massmediatico sinora indicato come modello di federalismo e di equità? Rendere fragili e precarie le basi di finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo non avrà ripercussioni dirette solo sul futuro della RSI e sulla sua importante capacità occupazionale, ma porrà a rischio il ruolo del servizio pubblico come vettore di informazione, promotore di espressioni culturali e testimone fondamentale dell’italiano in Svizzera.

Le sottoscritte e i sottoscritti invitano perciò le cittadine e i cittadini della Svizzera italiana a sostenere con convinzione la riforma della Legge sulla radiotelevisione votando SI il prossimo 14 giugno 2015!


Pietro Antonini
Dino Balestra
Mauro Baranzini
Giovanni Barone Adesi
Paolo Beltraminelli
Emanuele Bertoli
Anna Biscossa
Marco Blaser
Ilario Bondolfi
Mario Branda
Fulvio Caccia
Marina Carobbio
AntoineCasabianca
Carlo Croci
Carla Del Ponte
Jean-François Dominé
Monica Duca Widmer
Jacques Ducry
Diego Erba
Denise Fedeli
Gabriele Gendotti
Claudio Generali
Franco Gervasoni
Giorgio Giudici
Fabrizio Keller
Claudio Lardi
Filippo Lombardi
Enzo Lucibello
Saverio Lurati
Carlo Maggini
Christian Marazzi
Pietro Martinelli
Dick Marty
Germano Mattei
Enrico Morresi
Giorgio Noseda
John Noseda
Romolo Nottaris
Luigi Pedrazzini
Yvonne Pesenti Salazar
Alberto Petruzzella
Luca Pissoglio
Mario Postizzi
Aldo Rampazzi
Remigio Ratti
Laura Sadis
Paolo Sanvido
Giancarlo Seitz
Christian Vitta

 

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