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CANTONELa magia del mentalista: la realtà è fatta di parole

22.10.13 - 08:18
Sbarca al Teatro Cittadella Francesco Tesei, il più grande mentalista italiano
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La magia del mentalista: la realtà è fatta di parole
Sbarca al Teatro Cittadella Francesco Tesei, il più grande mentalista italiano

LUGANO. Al Teatro Cittadella questa sera si viaggia alla scoperta delle magie della mente e della comunicazione.

 

“Il comico Raul Cremona – attacca Francesco Tesei, il più grande mentalista italiano che questa sera incanterà il pubblico del Teatro Cittadella con il suo spettacolo Mind Juggler – dice che il mago è un bambino a cui hanno regalato una scatola di magia e che trent’anni dopo ci sta ancora giocando. Niente di più vero, anche io, come qualsiasi illusionista, mi sono infatti innamorato della magia da piccolo.”

 

Per quindici anni l’artista ha ammaliato il suo pubblico viaggiando per il mondo a bordo delle navi da crociera poi, però, qualcosa è successo: “l’illusione fine a se stessa a un certo punto ha cominciato a starmi stretta – racconta – ho iniziato ad appassionarmi di comunicazione e ad avvicinarmi ai primi mentalisti come Derren Brown, che proponeva un mentalismo in chiave psicologica. Mi si è aperta un’altra strada”.

 

Contrariamente al mentalismo delle origini, che strizza l’occhio al sovrannaturale, quello contemporaneo mette in scena qualcosa di molto simile alla psicomagia o alla comunicazione magica: “il mentalismo vecchia maniera – continua Francesco – tende a dire io ho dei superpoteri che tu non hai; nel mio spettacolo invece le cose non stanno così come dico ogni volta: io non sono più speciale di voi. Con il mio show voglio far emergere quello che di straordinario c’è nelle persone”.

 

Grande fan di The mentalist e Lie to Mi, Francesco gioca infatti sull’emozione e sullo stupore per far scattare una molla in chi segue i suoi spettacoli: “utilizzo tecniche di comunicazione, tecniche di psicologia, tecniche che ho ereditato dall’illusionismo per rendere i meccanismi che viviamo o subiamo tutti i giorni evidenti. Durante lo spettacolo ci sono dei momenti in cui svelo che cosa realmente è successo e come ci sono arrivato”.

 

Per dirla con le parole di Einstein: “’l’uomo che non è più capace di guardare il mondo con meraviglia - chiude in bellezza il mentalista - è come se fosse morto, i suoi occhi sono chiusi’. Il senso di meraviglia che cerco va in questa direzione: non voglio addormentare le persone per portarle in un mondo di illusione, ma svegliarle per fargli conoscere le illusioni della realtà; perché la realtà è di per se stessa un’illusione…”

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