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LUGANOLa corsa trasforma l’uomo in un filosofo

14.05.13 - 08:28
Ci sono diversi buoni motivi per iniziare a correre. Nicola Pfund ne ha raccolti 69 in un libro a portata di tutti
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La corsa trasforma l’uomo in un filosofo
Ci sono diversi buoni motivi per iniziare a correre. Nicola Pfund ne ha raccolti 69 in un libro a portata di tutti

LUGANO - Il massimo per l’ex-triatleta autore del libro “La filosofia del Jogger- il piacere di fare sport per vivere meglio”, sarebbe uscire di casa e vedere un mondo che corre e non perché c’è la spesa da fare, i figli da prendere a scuola, la posta che chiude; ma per il puro piacere che questa attività fisica è in grado di dare a chi decide di abbracciarla. “La prima buona ragione per iniziare a praticare jogging, è legata al benessere psicofisico che ritrovi dopo che hai corso anche solo una mezzoretta – spiega infatti Nicola -La seconda invece è come stai mentre corri. Arrivati a sera il cervello è saturo di pensieri che poi quando vai a correre hanno quasi la pretesa di venire con te e invece piano piano si scrollano, falcata dopo falcata li perdi, la mente si svuota”.

È diventato filosofo correndo o viceversa? "In realtà ho studiato anche filosofia ma al di là di questo, quando si lascia un po’ da parte il cannibalismo agonistico,  si trova  un rapporto con se stessi molto di verso, si riesce ad apprezzare il momento, il  famoso “qui e ora”. Insomma si è centrati su se stessi, cosa che la nostra società e la nostra cultura sportiva non sono ancora abituate a fare. L’attività fisica è ancora molto legata a un’idea di utilità: nota scolastica, vittoria, medaglie…Tutto può essere ricondotto all’idea che lo sforzo è legato al lavoro, il sudore è fatica e chi suda deve guadagnare qualcosa se no non ha senso faticare. Il benessere ottenuto attraverso il sudore è qualcosa che dalle nostre parti non è ancora acquisito, al contrario in altri luoghi  il jogging è praticato con questa finalità, per stare bene".

Com’è diventato triatleta? "Da giovane ho giocato per molto tempo a basket, mi piaceva tantissimo il gioco di squadra e a quell’età non avrei mai fatto triathlon, anche se già nuotavo, correvo e andavo in bicicletta.  Quando però il triathlon è approdato alle nostre latitudini, i tempi erano maturi e infatti è stato amore a prima vista".

Come ci si disintossica dall’agonismo? "Credo sia un’evoluzione di sportivo: dal gioco di squadra agonistico, si passa a uno sport più individuale in cui però c’è sempre l’altro da battere;  abbandonato anche quel tipo di competizione si entra  in una dimensione dove non c’è più spazio per l’agonismo e il confronto con l’altro perde significato. Si fa sport per amore dello sport e del benessere che ti dà".

Jogger o runner? "Il runner mira soprattutto al risultato in modo a volte anche un po’ esasperato.  Il jogger corre con un altro spirito dove l’agonismo  passa in secondo piano. Il jogger  è il punto più alto… è il filosofo della corsa".

Vogliamo  tutto e subito come superare questo errore? "Dobbiamo cambiare atteggiamento e avere come punto di riferimento noi stessi non i campioni che finiscono in prima pagina sui giornali. I veri protagonisti sono le persone normali che riescono a fare quel passo per iniziare e poi continuare a correre. Le casalinghe che incontro spesso per esempio, quelle sono da ammirare, non  il professionista che si allena. La nostra società ci toglie un po’ questo modo di vivere l’attività fisica e lo fa in parte già a scuola, dando una nota alle capacità sportive di ognuno. Ma tutti possono fare sport pur non essendo dei campioni. Bisogna entrare nell’ottica di ottenere il meglio che si può con quello che si ha e si è".

Il posto più bello dove ha corso? "Ce ne sono moltissimi il primo che mi viene in mente però è Central Park, quando corri lì ti sembra di essere dentro a un film…"

In Ticino? Molti anche qui… Adesso mi viene in mente il giro del laghetto del Ritom. Vado su in bicicletta da Prato e poi faccio il giro del lago a corsa. Fantastico.

Perché cominciare? La corsa ti può regalare un sogno (o un senso?) di benessere, ti può dare quella serenità che spesso rincorriamo e che non riusciamo a raggiungere. La corsa è un tempo che ti permette di raggiungere te stesso. Bisogna provare, con moderazione piano piano… L’importante, come sempre, è cominciare; e tranquilli, nessuno vi corre dietro!"

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