Sette consigli su chi dovrebbe farne uso
LUGANO - L'allenamento fisico comporta la compartecipazione di diversi aspetti fisiologici: apparato cardio-circolatorio, apparato muscolare e metabolismo corporeo. Sebbene tutti e tre siano fondamentali, il primo può essere considerato l'aspetto più importante per la salute e il benessere fisico.
Superati i 35 anni, o nel caso non si sia proprio in forma indipendentemente dall'età, gestire l'allenamento sulla base della frequenza cardiaca può essere considerata una idea saggia e vincente.
È sufficiente determinare la frequenza cardiaca massima: se non si ha tempo o modo di farlo fare dal medico, la si può calcolare empiricamente, e in modo del tutto teorico, con una semplice formula: 220 meno l'età fornisce i battiti per minuto. Esempio per un quarantenne:
Frequenza Cardiaca Massima: 220 - 40 = 180 bpm (frequenza da non superare durante gli sforzi massimali come pesistica, scatti, volate e sport di potenza).
Frequenza Soglia Anaerobica: 180 - (8 %) = 165 bpm (soglia di resistenza relativamente bassa, migliorabile con l'allenamento, ideale nelle fughe in salita o negli scatti).
Frequenza "brucia grassi": 180 - (25 %) = 135 bpm (frequenza che può sostenere sforzi lunghi, anche di alcune ore, e può essere utilizzata per "bruciare" grasso corporeo e perdere peso).
Frequenza Minima Allenante: 180 - (35 %) = 117 bpm (ideale per percorsi lunghi, a piedi, a nuoto o in bicicletta).
Il cardiofrequenzimetro è il compagno di allenamento ideale per:
- Chi ha più di 35 anni o è fuori allenamento
- Chi ha problemi di cuore o altre patologie cardiache
- Chi non possiede sufficiente capacità di ascoltare il proprio corpo
- Chi tende a sopravvalutarsi ed è sempre alla ricerca di un limite da superare
- Chi non riesce a gestire i dati del cronometro o del contachilometri (bici)
- Chi si allena all'aperto senza conoscere la lunghezza dei percorsi
- Chi non si allena in piano (la pendenza vanifica ogni valutazione cronometrica)