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LOCARNOIl re del porno fa scalpore in Ticino

10.04.12 - 07:53
Franco Trentalance è il protagonista di una nuova campagna pubblicitaria che sta facendo discutere da Airolo a Chiasso
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Il re del porno fa scalpore in Ticino
Franco Trentalance è il protagonista di una nuova campagna pubblicitaria che sta facendo discutere da Airolo a Chiasso

LOCARNO – Da lui, in ‘visita di cortesia’, sono passate oltre 800 donne. “In media due a film, ma quelle nella vita privata non le conto, sarebbe squallido”, ammette. Franco Trentalance, classe 1967, star del cinema hard, è il protagonista di una nuova campagna pubblicitaria lanciata da Michel Ferrise, che sta facendo discutere tutto il Ticino. L’immagine ritrae l’attore di spalle, nudo, con un paio di occhiali in mano. Lo slogan è eloquente: ‘Il prezzo che tira’. Si parla di ottica, di vista. “Ed è davvero curioso – ammette Trentalance –, perché io sono figlio di un oculista. Fin da bambino mi hanno insegnato a portare gli occhiali da riposo. Sono cresciuto con questo spirito di prevenzione. E ora la vista mi serve più che mai…”

In che senso, scusa?
"Ho l’abitudine di riguardare i miei film con parecchia attenzione. Con spirito critico. Un po’ per apprezzare la bellezza delle ragazze con cui faccio sesso. Un po’ per capire se avrei magari potuto fare diversamente".

L’esperienza più memorabile sul set?
"Beh, nei film con Angel Dark o con Niki Blond ho provato piacere allo stato puro. Due bombe del sesso. Purtroppo non le sento mai al di fuori del lavoro".

E l’esperienza peggiore?
"Qualche mese fa ho dovuto girare una scena con tre donne bellissime. Siamo stati sul set cinque ore di fila, non ne potevo più, avevo la nausea. Nel nostro mestiere non è tutto rose e fiori. A volte ti capita di doverlo fare alle tre di mattina, su un tavolo di marmo, su uno scoglio, con la temperatura sotto zero o con una donna antipatica".

Ma quando arrivi a casa hai ancora voglia?
"Sì. Quella non manca mai. In questo momento sono single, ma la mia ex sperava che invecchiassi in fretta perché non reggeva i miei ritmi".

Single?
"Sì. Non ho bisogno di andare con la prima che capita. Chiaro, se c’è una bella ragazza e posso ‘combinare’, non mi tiro indietro. Ma se vuoi costruire qualcosa, serve anche altro".

Cosa pensi del tradimento?
"Non mi piace. Per assurdo preferisco che si faccia sesso a tre, piuttosto che fare qualcosa alle spalle della persona ‘amata’". 

I tuoi amici ti fanno tante domande sul tuo lavoro?
"Sì, mi bombardano".

Parliamo della concorrenza. Chi è per te Rocco Siffredi?
"So dove vuoi arrivare. Ma io non ho problemi, credo ci sia spazio per tutti. Siamo un po’ come Vasco e Ligabue nella musica, rivali ma compatibili".

C’è chi vorrebbe l’obbligo del preservativo nei film hard. Cosa ne pensi?
"Va fatta una premessa. Tutti i professionisti sono controllati in maniera quasi maniacale, io faccio un test dell’AIDS ogni tre settimane, nessuno è più sano di noi da questo punto di vista. Detto ciò, è anche vero che dovremmo dare il buon esempio e quindi non sarei contrario all’obbligo del preservativo.  Ma a proposito di messaggi, forse sarebbe ora che le coppie di oggi capiscano una cosa".

Cioè?
"A un certo punto sarebbe il caso di andare insieme a fare gli esami del sangue dal medico, si fa il test dell’AIDS e quando si è certi di essere sani, niente più plastica. Invece c’è questa predisposizione al rischio e alla precarietà che non capisco. Andare a fare un esame insieme ha anche un retrogusto romantico, non trovi?"

Tra le pellicole hard oggi spopola il genere ‘gonzo’, in poche parole vanno forte i film senza trama. Perché?
"Internet ha messo in crisi il nostro mercato. È un dato di fatto, è tutto gratis e la qualità scarseggia. Nel ‘gonzo’ il sesso è più sciolto e non essendoci sceneggiatura i tempi di ripresa sono nettamente minori. Insomma, si risparmia. In tempi di crisi non è poco.
Personalmente però preferisco i film con la trama, mi gratificano di più".

Quanto si guadagna a fare l’attore di film porno?
"Non molto. Tu calcola che un film montato e completo costa tra i 20 e i 25mila euro. Dividi la cifra per tutte le persone che ci stanno dietro, tra attori e troupe… Per stare bene in questo settore devi basarti sulla quantità. Fai trenta film all’anno e ce la fai".

E per reggere questi ritmi punti solo sulle tue doti naturali?
"Guarda, sul set se ne vedono di tutti i colori. Ci sono i ‘fenomeni’ che dicono di non avere bisogno di nulla come c’è chi fa uso di sostanze pericolose. Io ricorro a un aiuto solo in condizioni di forte stress, altrimenti mi baso sulle mie forze. Nel genere hard conta soprattutto la mente, la psiche. Se non ci sei con la testa, è meglio che lasci perdere".

Torniamo alla campagna pubblicitaria ticinese. Che rapporto hai con il Ticino?
"Io vivo a Bologna e ogni tanto mi è capitato di venire da voi. Venire nel senso di trascorrere qualche giorno. Sono stato ospite in alcune discoteche, ho frequentato il festival del film di Locarno… Un posto carino".

Mai stato con una ticinese?
"No. Mi manca. E anzi, già che ci siamo vorrei fare un appello. Ticinesi, fatevi avanti, voglio provare un’esperienza nuova. Ah, dimenticavo, come si dice in questi casi? Perditempo, astenersi".

(RED)

 

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