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PeopleBindu De Stoppani, da Ponte Tresa ad Hollywood fino a Leonardo Di Caprio

17.05.10 - 08:34
Da bambina aveva i poster di Matt Damon e Johnny Depp. Da giovane è andata nella scuola di recitazione da dove sono usciti Colin Firth e Pierce Brosnan. Ieri era accanto a Leonardo di Caprio in "The beach". Oggi è nelle sale cinematografiche nell'ultimo film di Soldini "Cosa voglio di più". Lei è Bindu De Stoppani
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Bindu De Stoppani, da Ponte Tresa ad Hollywood fino a Leonardo Di Caprio
Da bambina aveva i poster di Matt Damon e Johnny Depp. Da giovane è andata nella scuola di recitazione da dove sono usciti Colin Firth e Pierce Brosnan. Ieri era accanto a Leonardo di Caprio in "The beach". Oggi è nelle sale cinematografiche nell'ultimo film di Soldini "Cosa voglio di più". Lei è Bindu De Stoppani

LUGANO - Chissà se da bambina, nella sua stanzetta di Ponte Tresa, guardando i poster dei divi hollywoodiani, avrebbe mai immaginato che un giorno sarebbe finita a lavorare accanto a un divo cinematografico come Leonardo Di Caprio, e a diventare un'attrice a tutti gli effetti.

Bindu De Stoppani, nata in India, da mamma ticinese e papà americano, ce l'ha fatta a coronare il suo sogno. In questi giorni la si può vedere nelle sale cinematografiche nel film di Silvio Soldini "Cosa voglio di più". Un piccolo ruolo. Ma le grandi carriere si costruiscono a piccoli passi, come quelli che l'hanno portata al regista Danny Boyle, e a recitare in "The Beach" accanto a Leonardo Di Caprio, o in "28 giorni dopo", e poi ancora in teatro a Londra e alla tv, fino a "Sinestesia" del ticinese Erik Bernasconi e ora con Soldini.

Insomma di strada ne ha fatta Bindu De Stoppani, da quando lasciò Ponte Tresa per andare a studiare a Londra. "I miei genitori volevano per me un'educazione all'inglese. Ma torno spesso in Ticino. Qui c'è la mia famiglia, i miei nonni, i cugini".

E al cinema come ci sei arrivata?
"A 18 anni mi sono iscritta a una scuola di recitazione a Londra, si chiama Drama Center London. Lì si sono formati Colin Firth, Pierce Brosnan. E durata 3 anni. Poi ho iniziato con le prime parti in Inghilterra. I primi provini. Avevo 21 anni".

Provando provando sei arrivata fino a Leonardo di Caprio.
"Tutto merito del regista Danny Boyle. È stato un incontro molto fortunato per me. Mi ha fatto fare due casting. Gli sono piaciuta, e mi ha chiamata per una particina in "The Beach". Mi sono così trovata catapultata in Thailandia. Ci sono rimasta per tre anni. Era il gennaio del 1999. Era la mia prima esperienza, e avveniva fuori dal mondo. Non poteva andarmi meglio. In seguito mi ha richiamata anche per '28 giorni dopo'".

Te lo ricordi il primo giorno di lavoro?
"Come dimenticarlo: era il 2 gennaio del 1999. Ricordo il momento della partenza in aereo da Londra, l'incontro in aeroporto con gli altri attori del film, e il viaggio fino in Thailandia. Già sull'aereo ci si rendeva conto che stavamo per prendere parte a un progetto di enorme importanza".

Leonardo Di Caprio era sull'aereo con tutti voi?
"No. Lui era già in Thailandia e aveva raggiunto l'isola con un jet privato".

Com'è andata l'incontro con Di Caprio?
"È una persona dolcissima e simpaticissima. Un attore dal talento enorme. Non siamo rimasti in contatto, ma ho un buon ricordo di lui. Si parlava spesso assieme. Quando giravamo, lui aveva 24 anni, e si comportava come un ragazzo normale, stava al gioco, organizzava scherzi. Ovviamente la sua vita è molto diversa dalle nostre: non può andare al supermercato, è sottoposto allo stress mediatico, è continuamente attorniato da guardie del corpo".

Tu che li conosci, come sono i divi di Hollywood?
"La loro vita è al di fuori del normale. Sto parlando di divi del calibro di Leonardo di Caprio. È gente che vive con molte restrizioni della propria libertà, continuamente assillati da fans e paparazzi. Ricordo che per The Beach avevamo i fotografi piantati nel mare a circa 300 metri dalla spiaggia, con potentissimi obiettivi e pronti a scattare qualsiasi movimento di Di Caprio".

Dopo l'esperienza di "The Beach" cosa c'è stato?
"Ho lavorato ancora con Danny Boyle in "28 giorni dopo". Questa volta in Germania, in uno zoo. Lavoravamo con le scimmie. Boyle lo adoro è stato il mio angelo custode. Dopo di lui ci sono stati altri progetti televisivi e teatrali in Inghilterra, ma anche in Ticino per la RSI. Poi è arrivato 'Sinestesia' e ora Soldini".

Come è andata con Soldini?
"Mi sono trovata benissimo. Ho sempre ammirato i suoi film. E pensare che non ero potuta andare al casting. Lui invece mi ha richiamata e mi ha dato la possibilità di fare il casting. Non so come, ma l'ho convinto. Ho letto la sceneggiatura e mi è sembrato fin da subito un film interessante. E poi Soldini è un bravo narratore di storie".

Sei rimasta in rapporto con i tuoi amici in Ticino?
"Ho lasciato il Ticino a 10 anni, subito dopo le elementari, per cui ho avuto poco tempo per coltivare le amicizie. Quando vengo qui mi fa piacere rivedere alcune persone. Molte le ho riviste in occasione della lavorazione del film 'Sinestesia', di Erik Bernasconi".

Quando sei a Londra ti capita di informati sul Ticino?
"Certo. Sono ancora molto legata al Ticino, non solo per motivi familiari visto che qui vive la mia famiglia, ma anche per motivi professionali. La Svizzera mi ha dato buone possibilità di lavoro e quindi cerco sempre di informarmi su quello che accade soprattutto a livello cinematografico e televisivo".

Non accade tutti i giorni che una ragazza, dal piccolo Ticino, riesca a realizzare il suo sogno di diventare attrice.
"Mi rendo conto di essere stata molto fortunata. Ho incontrato persone molto care che mi hanno sostenuta nelle mie scelte. Non è facile fare questo mestiere ed è importante circondarsi di persone giuste".

Perchè non è facile?
"Perchè di attori ce ne sono tanti e le parti sono poche. Perchè il 90% di questo lavoro è dettato dalla fortuna, dall'essere al posto giusto nel momento giusto. Certo, ci vuole anche talento, ma non basta. La fortuna è indispensabile".

Quale ruolo ti piacerebbe interpretare?
"Sicuramente un ruolo comico. Mio marito dice sempre che sono una comica nata, ma finora ho sempre fatto drammi e tragedie".

Un modello di attrice preferito?
"Meryl Streep è fantastica. È un camaleonte e riesce a passare facilmente dalla commedia al dramma".

Quando vai al cinema, da spettatrice, cosa ti aspetti?
"Non sono una grande fan di fantascienza e non ho ancora visto Avatar. Forse sarà per deformazione professionale, ma quando vado al cinema mi concentro sul ruolo degli attori. Cerco sempre la bella storia".

Fare l'attrice comporta spesso delle rinunce nella vita privata. Questo ti pesa?
"Prima di incontrare mio marito mettevo al primo posto la carriera. Poi ho avuto la fortuna di trovare un uomo che per motivi professionali può starmi accanto e seguirmi, eventualmente, negli spostamenti, quindi finora grandi rinunce non ne ho fatte, e sto cercando di portare avanti sia la mia professione che il mio ruolo di mamma".

Sal Feo

Sito Internet di Bindu De Stoppani

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