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CINEMAParanormal Activity: fenomeno o bufala?

09.02.10 - 11:01
KEYSTONE AP Paramount
Paranormal Activity: fenomeno o bufala?

CINEMA - Il target a cui si rivolge tutto il filone horror è dei più suggestionabili, quello degli adolescenti che assorbono come spugne tutto ciò che i mezzi informazione gli propinano, senza filtri, senza interrogativi, senza la consapevolezza che dietro quella presunta verità assoluta si nasconda, spesso, soltanto la selvaggia legge del mercato, il marketing più spietato.

L'ennesimo "caso" cinematografico potrebbe esserne la dimostrazione. Un film dal budget striminzito, dalle tematiche horror, film di genere, trionfa ai botteghini insidiando i ben più onerosi avversari. Ma il caso era esploso già prima dell'uscita in sala. Un trailer girato ad hoc, e un'ondata di pubblicità sui principali media del mondo, "dopano", creando aspettative sempre maggiori, le pellicole in "prossimamente".

Quello di Paranormal Activity è un filone che iniziò nel 1999 con lo pseudo amatoriale "The Blair Wich Project" e che passa dal più recente Cloverfield". La tecnica è semrpe la stessa: bassa qualità dell'immagine, che costringe lo spettatore a una maggior concentrazione e amplifica l'utilizzo della camera a mano, che disorienta e destabilizza. Condendo il tutto con un sapiente utilizzo di effetti sonori e una buona dose di promozione si ottiene il packaging che tanto riesce a far gola ai più giovani.

Il contributo arriva poi, più o meno consapevolmente, dalle recensioni dei media. Paranormal Activity, come gli altri dello stesso filone, crea attorno a se un presunto fondo di verità e delle reazioni molto vicine alla leggenda metropolitana. Numerosi infatti sarebbero i casi di persone svenute, o cadute in stato catatonico o altro, dopo la visione della pellicola. Numerose, ma sempre anonime.

Vero o no, nelle classifiche mondiali, dopo il multimilionario Avatar, si trova la timida pellicola costata, dicono, 15mila dollari, ma al netto della pubblicità.


Foto KEYSTONE AP Paramount

Davide Milo

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