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PeopleSalute: sindrome da jet lag altera orologio biologico in due centri neurali

17.04.09 - 16:24
Salute: sindrome da jet lag altera orologio biologico in due centri neurali

Roma, 17 apr. (Adnkronos Salute) - Buone notizie per chi viaggia molto spesso o è costretto a turnazioni sul lavoro. La sindrome da jet lag, 'incubo' di molti di viaggiatori e turnisti, non ha più segreti: dipende da uno sfasamento di due fasi del sonno che entrano in conflitto tra loro, alterando l'orologio biologico. Questi dati avvicinano gli scienziati alla piena comprensione del problema e potrebbero aprire la strada a trattamenti più efficaci. In pratica, i ricercatori della New University of Washington (Usa) hanno scoperto che l'alterazione si verifica in due gruppi distinti - ma collegati - di neuroni, collocati in una struttura chiamata nucleo suprachiasmatico, sotto l'ipotalamo.

Normalmente i due gruppi sono sincronizzati, ma le alterazioni provocate dal fatto di volare attraverso vari fusi orari o dai cambi di turno sul lavoro possono mandare in tilt questi ritmi. Risultato? Il sonno profondo, che è più legato ai cicli luce-buio, in genere si adatta in un paio di giorni, ma il sonno Rem (quello dei sogni) ci mette di più e può risultare 'impazzito' per una settimana o più. La ricerca, condotta dal team Horacio de la Iglecia sui ratti e pubblicata su 'Current Biology', spiega che per colpa del fuso orario la fase Rem inizia troppo presto, andando a scontrarsi con quella del sonno profondo.

"Abbiamo scoperto che, dopo aver esposto i ratti a un cambiamento del ritmo luce-buio che simula quello di un viaggio Parigi-New York, la fase Rem ha richiesto da 6 a 8 giorni per sincronizzarsi con il sonno profondo, quello che si sperimenta nella prima fase della notte", sottolinea de la Iglecia.

Non solo, le due fasi del sonno vanno in tilt immediatamente dopo la simulazione del jet lag. "Questo - ipotizza il ricercatore - potrebbe spiegare anche perché la sindrome è associata anche a più basse performance nell'apprendimento. Riteniamo che l'alterazione della normale sequenza di sonno circadiana sia, infatti, molto dannosa per l'apprendimento".

"Uno dei problemi è che ti ritrovi a fare delle cose in momenti in cui il tuo corpo non è pronto a farle. Un gruppo di neuroni dice al corpo di seguire l'ora di Parigi, l'altro che è l'ora di New York. Sei desincronizzato internamente", conclude il ricercatore, il cui lavoro è stata finanziato dai National Institutes of Health (Nih) americani. Lo scienziato punta ora a studi per verificare l'efficacia dei trattamenti disponibili, indagando sulle reazioni dei due centri neuronali, per 'raffinare' queste terapia e renderle ancora più utili a viaggiatori e turnisti affaticati dal jet lag.

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