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PeoplePEDIATRIA: LA FIABA DI DENISE, INTERVENTO RECORD A 5 MESI AL POLICLINICO MILANO

21.11.08 - 17:44
PEDIATRIA: LA FIABA DI DENISE, INTERVENTO RECORD A 5 MESI AL POLICLINICO MILANO

Milano, 21 nov. (Adnkronos Salute) - Oggi Denise ha 15 mesi. Castana, occhi scuri, sorride vivace in braccio a mamma Cira. Sta bene, ma fino al sesto mese di vita non poteva respirare in modo autonomo e ha assaggiato la sua prima pappa, un omogeneizzato alla frutta, solo all'età di 7 mesi. La piccola è nata a Milano il 21 agosto 2007, con due rarissime malformazioni congenite fra laringe, trachea ed esofago. Una le impediva di respirare e l'altra di alimentarsi normalmente. Ma la seconda, paradossalmente, le ha permesso di non morire in attesa della tracheotomia e dell'intervento record che le avrebbe restituito una vita normale, eseguiti alla Fondazione Policlinico milanese. Un'operazione "eccezionale nel suo genere a livello internazionale", spiegano oggi ai giornalisti i medici dell'Irccs di via Sforza. Hanno accolto Denise da un altro ospedale milanese di cui non fanno il nome; a 4 ore di vita le hanno praticato una tracheotomia e il 28 gennaio 2008 - quando la bimba aveva 5 mesi e pesava 6 chili e un etto - hanno azzardato un delicato intervento 'taglia e cuci' ad alto rischio. Due mosse in un'unica seduta per eliminare le malformazioni e ricongiungere i tessuti sani. In campo un'equipe multidisciplinare di neonatologi, otorinolaringoiatri e anestesisti: una decina di camici bianchi in tutto, per un'operazione durata 3 ore e mezza. Gli esperti non parlano di primato mondiale, ma "nella letteratura internazionale sono noti solo 44 casi di stenosi congenite laringo-tracheali", sottolinea Lorenzo Pignataro, direttore dell'Unità operativa di Otorinolaringoiatria dell'ospedale meneghino. La piccola milanese presentava però anche una fistola tracheo-esofagea, e in letteratura sono riportati soltanto due casi simili già operati. Di cui uno, in Giappone, non si è ancora risolto completamente. Alla nascita, continua Pignataro, "la bambina presentava un restringimento completo delle vie respiratorie nel punto di collegamento fra laringe e trachea". Praticamente una chiusura che non permetteva il passaggio di aria ai polmoni. Consentito invece dalla seconda malformazione: "Un forellino (fistola) fra trachea ed esofago". Quasi un piccolo miracolo architettato dalla natura per regalare una chance di salvezza alla bimba, che appena nata ha potuto inalare almeno qualche soffio d'ossigeno. Mostrava comunque "una grave insufficienza respiratoria che rendeva impossibile inserire la cannula per la rianimazione", precisa Fabio Mosca, direttore dell'Unità operativa di Neonatologia e terapia intensiva neonatale della Fondazione. Chiamata in emergenza, "l'equipe di trasporto neonatale della clinica Mangiagalli è intervenuta rapidamente, tenendo in vita Denise con una maschera laringea e trasferendola in Neonatologia dove ha subito la tracheotomia". Sono poi seguiti 5 mesi in Terapia intensiva: "Un decorso complicato - dice Mosca - in cui la bimba è stata alimentata endovena e attraverso un sondino nello stomaco". In attesa dell'intervento risolutivo, infatti, Denise doveva crescere un po'. Quando ha raggiunto i 6 chili e 100 grammi, nonostante "un pericolo di complicanze superiore al 50%", riprende Pignataro, "siamo intervenuti prima asportando un centimetro di trachea difettosa e chiudendo la fistola, poi collegando le parti sane di laringe e trachea". Il tutto "somministrando l'anestesia per via inalatoria", evidenzia Edoardo Calderini, direttore dell'Unità operativa di Anestesia e rianimazione pediatrica. La piccola - assistita in sala operatoria anche dall'otorinolaringoiatra di origini indiane Surendra Narne (ospedale di Padova) - "è rimasta sotto curaro per 5 giorni" così da evitare contrazioni muscolari, nonostante il rischio di piaghe da decubito e infezioni polmonari. E "per facilitare la normale funzione respiratoria abbiamo usato un elmetto trasparente assolutamente nuovo in pediatria". L'11 febbraio è stato rimosso il tubo tracheale, e in marzo Denise è tornata a casa. Una bella bimba "pestifera", sorride Calderini. "E' vivace", conferma mamma Cira di origini napoletane, e "ha appetito". Tanto che, spera, presto potrà fare a meno dell'ultimo sondino gastrico che ancora l'aiuta ad alimentarsi a sufficienza.

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