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PeopleSanita': cefalee, 1 medico ogni 10 mila pazienti gravi e liste attesa di 1 anno

11.11.08 - 20:24
Sanita': cefalee, 1 medico ogni 10 mila pazienti gravi e liste attesa di 1 anno

Milano, 11 nov. (Adnkronos Salute) - Un medico specializzato ogni 10 mila pazienti gravi e liste d'attesa anche di un anno. E' la realtà con cui si scontrano le vittime del 'mal di testa cronico quotidiano': 3 milioni di persone che ogni giorno combattono con dolore, vomito, intolleranza alla luce, agli odori e ai rumori. Pazienti in cerca di un medico di riferimento che li segua costantemente. "Peccato sia difficilissimo per loro accedere ai pochi centri specializzati, meno di 40 in tutta Italia. Per quelli più importanti, circa 6-7, ci sono liste d’attesa anche di un anno". A denunciarlo è Lorenzo Pinessi, presidente della Società italiana per lo studio delle cefalee (Sisc), che durante un incontro oggi a Milano fa il punto della situazione italiana. Le cefalee, spiega, restano ancora oggi un male incompreso: i Lea (Livelli essenziali di assistenza) le classificano come 'patologia minore', e solo la Lombardia riconosce ai pazienti cronici un'invalidità, ma con punteggi che non prevedono alcun beneficio economico.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica, proprio da Torino dove Pinessi dirige la Clinica neurologica II e il Centro cefalee dell’ospedale Le Molinette, partirà la Prima giornata nazionale del mal di testa, in programma sabato. Il capoluogo piemontese farà da apripista, dichiara il neurologo, e il prossimo anno l’iniziativa verrà estesa a tutto il territorio nazionale. Sabato dalle 9 alle 18 l’equipe di Pinessi presidierà Piazza Castello, con uno stand e cartelloni su cui campeggia lo slogan 'dai un calcio al mal di testa'. I 12 medici coinvolti nell’iniziativa dispenseranno materiale informativo e consigli anti-mal di testa agli interessati. Misurando le reazioni dei volontari, i ricercatori hanno scoperto che l'abilità dei vasi di rilassarsi e quella delle cellule 'chiave' di crescere raggiungono un picco a mezzanotte (quando il numero delle cellule progenitrici epiteliali arriva a quota 2.000). Dopodiché tutti questi elementi iniziano a sperimentare un calo.

"La funzione endoteliale è particolarmente depressa nelle prime ore del mattino", sottolinea Ibhar Al Mheid, fra gli autori della ricerca. Il team suggerisce così che il controllo di questo meccanismo sia legato ai ritmi circadiani. Insomma al nostro orologio biologico. "E' noto da tempo che il numero di persone che subiscono un attacco cardiaco sembra registrare un picco nelle prime ore del mattino. E i ricercatori continuano a studiare per far luce sui meccanismi responsabili - commenta alla Bbc online Ellen Mason, infermiera specializzata nelle cure cardiovascolari alla British Hearth Foundation - Anche se questo studio è piccolo, è importante continuare a indagare su come le pareti dei vasi siano influenzate dalle varie fasi della giornata". E se non è facile trovare medici in grado di riconoscere le cefalee primarie da quelle sintomatiche di altre patologie, spiega Pinessi, anche il paziente contribuisce alle diagnosi errate o mancate. "Spesso riferisce i sintomi in modo parziale o addirittura nasconde il problema al medico.

Fra chi soffre di mal di testa si registrano percentuali altissime di autocura", sottolinea l’esperto. Il 50% dei pazienti ricorre al 'fai da te' e l’abuso di farmaci da banco non fa che cronicizzare la malattia. I malati di emicrania cronica quotidiana arrivano ad assumere per anni dalle 7 alle 10 dosi giornaliere di analgesici. Il mal di testa è una vera malattia sociale che genera cali di produttività enormi, con 25 milioni di giornate lavorative perse, e una spesa di 600 euro pro capite, per un totale di oltre 3 milioni di euro. "E mentre l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha inserito le cefalee nella 'top ten' delle patologie disabilitanti - conclude Pinessi - i pazienti italiani lottano ancora per il riconoscimento dell’invalidità, dal momento che oggi non hanno diritto neanche all’esenzione del ticket".

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