Ginevra, 7 mar. (Adnkronos) - Sempre piu' donne lavorano: 1,2 miliardi in tutto il mondo (gli uomini occupati sono 1,8 miliardi), 200 milioni in piu' rispetto a dieci anni fa. Tuttavia, ovunque nel mondo, le donne restano ben piu' esposte degli uomini alla disoccupazione, ai lavori a basso rendimento, ai salari bassi e piu' della meta' ha un lavoro 'vulnerabile', senza una protezione sociale adeguata, ne' diritti di base o possibilita' di reclamarli. Lo sostiene l'Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) nel rapporto 'Le tendenze globali dell'occupazione femminile - marzo 2008', pubblicato in occasione della Giornata internazionale della donna.
''Le donne -ha detto il direttore generale dell'Ilo, Juan Somavia- continuano a entrare nella forza lavoro in gran numero. Questo progresso non deve tuttavia far passare inosservate le grandi ingiustizie che continuano a esistere nei posti di lavoro di tutto il mondo. Il posto di lavoro e il mondo del lavoro sono fondamentali per il raggiungimento delle pari opportunita' e per l'avanzamento delle donne nella societa'. Promuovendo il lavoro dignitoso per le donne, le societa' si rafforzano e si sostiene il progresso economico e sociale''. Secondo il rapporto, sempre negli ultimi dieci anni, e' aumentato anche il numero di donne disoccupate, passando 70,2 a 81,6 milioni. Il tasso di disoccupazione femminile a livello mondiale e' del 6,4%, contro il 5,7% di quello maschile. Al mondo, ci sono meno di 70 donne economicamente attive ogni 100 uomini. Ma, osserva l'Ilo, ''poiche' l'esclusione dal lavoro e' spesso un'imposizione e non una scelta, e' probabile che in molte regioni le donne opterebbero per posizioni di lavoro fuori casa, se cio' fosse considerato socialmente accettabile''.