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AUDIEcco la Audi R8: una vera icona GT

20.11.07 - 11:41
La vettura di serie mette a frutto il know-how acquisito con i successi delle sport-prototipo R8 nelle corse di durata, 62 primi posti in 79 gare, con fiore all’occhiello una raffica di vittorie alla 24 Ore di LeMans. Una biposto con tecnologia d’avanguardia
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Ecco la Audi R8: una vera icona GT
La vettura di serie mette a frutto il know-how acquisito con i successi delle sport-prototipo R8 nelle corse di durata, 62 primi posti in 79 gare, con fiore all’occhiello una raffica di vittorie alla 24 Ore di LeMans. Una biposto con tecnologia d’avanguardia
di TARCISIO TERRIBILINI

«È più bella di una Ferrari!» Esclamazione, sorprendente per il luogo, di un vigile urbano modenese, osservando la R8 posteggiata proprio davanti alla Galleria Ferrari! Chi la vede non la confronta con le Porsche, ritenute più comuni, ma solo con le supersportive di maggiore immagine, Ferrari, Maserati, Lamborghini. Con la Gallardo di quest’ultima, proprietà Audi dal 1998, ha alcuni cenni comuni: la carrozzeria portante “Space Frame” in alluminio, il disegno di base delle sospensioni, il motore a carter secco, il cambio (in opzione su ambedue) a comando elettro-idraulico e frizione automatica.

Una linea potente ed elegante

Lunga 4,43 m, alta solo 1,25 m, ma larga 1,90 m, la R8 è impressionante: entra di misura tra i binari dei lavaggi automatici. Molto profilato e sfuggente l’anteriore, con l’obbligatoria calandra a scudo della marca ma per la prima volta i quattro anelli sul cofano e non sulla griglia, lo spoiler in coda che si alza automaticamente, il motore centrale in esposizione sotto vetro. Inconfondibile: le luci di giorno sono a striscia di dodici LED, e le luci posteriori pure LED danno l’impressione di essere tridimensionali. Fanno discutere le originali cosiddette “sideblade” sulle fiancate con la funzione, oltre che estetica, di convogliare aria al motore. Possono essere in tinta diversa dalla carrozzeria, e questo non piace a tutti. Argento sulla “nostra” vettura in prova color nero metallizzato; le avremmo preferite in carbonio, meno appariscenti e senza “rompere” la fluidità della fiancata.

Nell’abitacolo i due occupanti stanno comodissimi, su sedili perfetti e a multiregolazione elettrica. La finizione di ogni minimo dettaglio è assolutamente impeccabile. Certo, la R8 non è vettura con la quale partire per una lunga vacanza: qualcosa ci sta anche dietro gli schienali, ma il bagagliaio, anteriore, con questa linea non può che essere limitato. Discorso, del resto, simile per tutte le sue concorrenti dirette.

In meno di 5' a 100 km/h!

Il V8 4.2 di 420 CV ha il limitatore di regime a 8.250 giri. La coppia (430 Nm a 5.500 giri), con il peso a vuoto malgrado l’equipaggiamento completo e lussuoso di soli 1560 kg (210 kg la scocca grezza completa), assicura una spinta enorme in una gamma di regime molto ampia. È in fondo lo stesso motore della RS4, però adotta la lubrificazione a carter secco come le auto da corsa, per abbassare il baricentro e permettere l’opportuna pressione dell’olio anche con accelerazioni laterali assai decise. Buona cosa, perché questa vettura, con passo abbastanza lungo e carreggiate importanti, è incollata alla strada e permette in tutta scioltezza velocità di curva impensabili per una berlina, anche se a taratura sportiva! Merito pure dell’equilibrata ripartizione dei pesi, 44% all’assale anteriore e 56% a quello dietro, e della trazione integrale permanente variabile, con tra il 10 e il 35% della potenza che va alle ruote anteriori.

Il cambio elettro-idraulico a sei marce richiede un momento di assuefazione, ma poi giustifica il supplemento di 10.300 franchi: se si viaggia tranquillamente o, peggio, ci si trova in una delle sempre più frequenti colonne avanzando a metri per volta lo si lascia in automatico e ci si stanca certo meno che dovendo sempre premere la frizione. Lungo percorsi tormentati o se ci si vuol divertire lo si usa in sequenziale, con la leva o le alette dietro al volante. In autostrada per un sorpasso, o se si vuol decelerare, anche in A basta un tocco per immediatamente retrogradare, con l’elettronica che provvede a dare un piacevole colpetto di gas. Molto piacevole il rombo sonoro e pieno del motore, mai invadente: a 200 all’ora si ascoltano senza problemi un CD o le indicazioni vocali del navigatore. A confronto, il rumore di una Lamborghini Gallardo o una Ferrari 430, che appassiona tanti fan, appare un gracchiare isterico… Audi annuncia una ripresa da 0 a 200 km/h in 14'9 e una velocità massima di 301 km/h: impossibile la verifica, ma valori credibili. Il motore, per le doti della vettura, avrebbe anche potuto essere più potente (in preparazio­ne una variante V10!). L’ingegnere capo-progetto è stato chiaro: ci si è limitati per garantire una grande affidabilità e un eccellente equilibrio termo­dinamico in ogni situazione di traffico.

La R8 è una stradista eccezionale!

Non poteva esserci situazione migliore di una lunga trasferta all’estero, conoscendo sia gli ingorghi delle tangenziali periferiche che autostrade abbastanza libere, 400 km in una sola tratta per rendersi conto di come la R8 sia una GT superiore, dominante nel traffico. Difficile trovare un’altra vettura altrettanto comoda e facile da guidare, che permette medie così elevate dando sempre una grande impressione di sicurezza, e senza affaticare. Unico problema, se lo si vuol considerare tale, può essere quello del parcheggio: in Italia, ad esempio, gli spazi sono spesso talmente stretti che si può sì infilarci la vettura, ma poi è un’impresa scendere o salire, e si se deve uscire a marcia indietro la visibilità laterale posteriore è assai limitata.

Tutto sommato, una vettura da favola, per 156.300.- (167.200.- con cambio R tronic). Sognare una bella vincita all’ “EuroMillions” è lecito…

foto dal sito

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