PeopleSANITA': AMAMI, VADEMECUM GIURIDICO AIUTA MEDICI SOTTO ACCUSA

Roma, 8 giu. (Adnkronos Salute) - Circa 8 chirurghi italiani su 10 devono fare i conti, almeno una volta nella loro carriera, con richieste di risarcimento e accuse di malpractice inoltrate dai propri pazienti. A ricordarlo è l'Amami (Associazione per i medici accusati di malpractice ingiustamente), che per ovviare a questo problema ha preparato una sorta di dizionario per i medici che si vedono raggiunti all’improvviso da una denuncia e sono costretti a confrontarsi con il linguaggio legale. Il glossario sarà presentato domani a Roma durante il convegno su “Responsabilità e gestione del rischio in medicina d’urgenza”, che si terrà nell’Aula Magna dell’ospedale George Eastman. Il libro è redatto da 14 giuristi di tutta Italia ed è un vademecum terminologico giuridico civile e penale, assicurativo e di governo clinico "reso comprensibile anche a un medico" fanno sapere dall'Amami. Il volume è diviso in capitoli: Diritto civile, procedura civile, diritto penale, promozione della salute e gestione del rischio clinico, all'interno dei quali il medico potrà controllare che cosa sia una 'loss occurrence', una presunzione semplice o legale, informarsi su udienze e rinvii a giudizio, o sulla differenza tra una denuncia e una querela. Il libro sarà disponibile e scaricabile senza alcun costo dal sito www.associazioneamami.it, ma presto verrà distribuito gratuitamente nel corso degli eventi cui parteciperà l'Amami. "Abbiamo voluto fornire un sostegno terminologico ai medici - sostiene Maurizio Maggiorotti, presidente di Amami - per aiutarli a comprendere un gergo che li coglie del tutto impreparati. Purtroppo l'80% dei chirurghi deve fare i conti, almeno una volta nella carriera, con questioni legali. E viste le lungaggini giudiziarie, trascorrerà un quarto della loro esistenza lavorativa sotto processo". I procedimenti giudiziari che finiscono con una condanna - prosegue la nota dell'Amami - sono solo 2 su 3, ma il medico messo sotto accusa subisce danni, anche morali, incalcolabili. Secondo l’Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici), invece, le richieste di risarcimento sono 7.500 rivolte alle strutture sanitarie, 8.500 ai medici, per un totale di 15 mila l’anno.