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PeopleMAL DI TESTA: FINO A 7 MLN ITALIANI COLPITI, A MILANO DONNE UNITE PER VINCERLO

19.10.06 - 17:50
MAL DI TESTA: FINO A 7 MLN ITALIANI COLPITI, A MILANO DONNE UNITE PER VINCERLO

Milano, 19 ott. (Adnkronos Salute) - Dall’emicrania alla cefalea da farmaci, dalla cefalea da weekend a quella a grappolo o ‘del suicidio’. Il mal di testa colpisce tra i 6 e i 7 milioni di italiani. Soprattutto le donne, con forme gravi e spesso croniche che compromettono la vita lavorativa, le relazioni sociali e a volte anche i rapporti di coppia. Per insegnare alle pazienti a prendere il problema ‘di petto’, controllando i fattori scatenanti (dieta o postura scorrette, stress o abuso di analgesici), abbandonando le cure fai-da-te e alleandosi con il proprio medico, è in programma oggi a Milano un incontro gratuito e aperto al pubblico organizzato da Donneuropee-Federcasalinghe Lombardia. Obiettivo dell’appuntamento, alle 16.00 nell’Auditorium dell’Acquario Civico di viale Gadio, presentare i percorsi di auto-aiuto anticefalea promossi dall’associazione. Parteciperanno Liliana Merlo, presidente lombarda di Donneuropee-Federcasalinghe; Paolo Mariconti, terapista del dolore della Fondazione Policlinico di Milano, e Giancarlo Alicicco, responsabile regionale di Aic (Associazione italiana per la lotta contro le cefalee) Onlus. Aprirà i lavori l’assessore alla Salute del Comune di Milano, Carla De Albertis. E ospite d’onore sarà l’attrice Dalila Di Lazzaro, che nel libro ‘Il mio cielo’ (Edizioni Piemme) ha raccontato la sua esperienza di lotta al dolore cronico causato da una patologia al collo e alla spina dorsale. “Con la definizione di ‘mal di testa’ - spiega Mariconti - si intende sia un dolore modesto, compatibile con la vita quotidiana, sia un dolore devastante che non permette più di concentrarsi su nulla. Una sofferenza tanto più terribile perché ‘invisibile’”. Le dimensioni del problema in Italia sono ampie, e lo dimostra il VI Rapporto sulle Politiche della cronicità a cura del Coordinamento nazionale Associazioni malati cronici, Cittadinanzattiva. Dal documento, presentato a Roma nel marzo scorso - ricorda una nota - emerge tra l’altro che l’emicrania ha una prevalenza del 15-20% e colpisce le donne 2,5-3 volte più spesso degli uomini. Spesso determinanti sono infatti i fattori ormonali: l’emicrania da ciclo mestruale colpisce ad esempio il 14% del ‘gentil sesso’, e nel 60% delle emicraniche le ‘altalene’ ormonali scatenano la crisi. Senza contare le variazioni di intensità degli attacchi registrate in gravidanza e dopo il parto. Tra le altre forme di mal di testa esiste poi la cefalea tensiva o da stress, che affligge il 38,3% della popolazione con dolori diffusi e abbastanza lievi. La cefalea del fine settimana compare invece dopo un’attività lavorativa particolarmente intensa e scompare al termine del weekend, mentre la cefalea a grappolo si manifesta a orari fissi con dolori insopportabili nella zona dell’occhio che possono durare anche tre ore. Sempre più diffusa, infine, è la cefalea da abuso di analgesici: circa l’80% dei pazienti con cefalea cronica - avvertono infatti gli esperti - usa quotidianamente dosaggi elevati di farmaci antidolorifici, con il risultato di peggiorare ulteriormente il dolore innescando un ‘circolo vizioso’ difficile da interrompere. “Il primo passo verso la corretta terapia è dunque l’alleanza terapeutica fra medico e paziente, che però deve sentirsi compreso”, conclude Mariconti. (Red-Opa/Adnkronos Salute)

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