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PeopleCALDO: IL PEDIATRA- BIMBI NON A RISCHIO COME ANZIANI, BASTANO POCHI ACCORGIMENTI

27.06.06 - 16:10
CALDO: IL PEDIATRA- BIMBI NON A RISCHIO COME ANZIANI, BASTANO POCHI ACCORGIMENTI

Roma, 27 giu. (Adnkronos Salute) - Il caldo imperversa e il messaggio che arriva a mamme e papà è quello di difendere a tutti i costi i loro piccoli dall’ambiente ‘infuocato’ di questi giorni. Perchè, dicono giornali e televisione, i bambini e gli anziani sono i soggetti più ‘a rischio’. ‘’Nulla di più sbagliato - evidenzia il pediatra e docente dell’università di Milano Italo Farnetani - anzi, il discorso fra ‘nonni’ e bimbi è molto diverso. L’organismo di chi si avvia alla vecchiaia è infatti provato, debilitato e alla fine del suo ciclo di funzionamento. Il caldo in questo caso va a minare una situazione già fragile. Mentre i bambini, pur avendo un sistema di ‘risposta’ al calore ancora in ‘rodaggio’, reagiscono all’afa quasi esattamente come gli adulti sani”. Stop quindi agli inutili allarmismi. Perchè ‘’è vero - dice l’esperto all’ADNKRONOS SALUTE - che i piccoli hanno un sistema di termoregolazione che deve completare il proprio sviluppo, per cui verso il caldo hanno difese minori: sudano meno, hanno più difficoltà a disperdere il calore e sono più lenti ad adattare la temperatura del corpo a quella esterna. Ma tra dire questo e affermare che sono una categoria a rischio, ce ne passa”. Ai genitori, infatti, basta mettere in atto semplici accorgimenti per difendere i figli dalla calura: ‘’primo, coprirli meno, lasciandoli anche nudi, solo con le mutandine, lavarli molto per eliminare le tossine e gli accumuli cutanei che ostruiscono i pori e che impediscono la già lenta traspirazione e farli bere molto, senza forzarli nè limitarli (perchè bere non vuol dire sudare), ricordando che non devono arrivare ad avere sete”. Quanto poi ai temuti ‘sbalzi’ di temperatura, ‘’non occorre ‘bandire’ l’aria condizionata, come molti pensano: anzi, ai piccoli giova molto, data la loro lentezza di termoregolazione. Sicuramente se si deve passare da un ambiente freddo al caldo - spiega Farnetani - occorre farlo più gradualmente possibile. Al contrario, quando si va dal caldo al freddo non c’è bisogno di mettere in atto questa precauzione. E’ bene sottolineare, comunque, che il vero problema degli sbalzi si crea in inverno, e non in estate”. (Bdc/Adnkronos Salute)

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