PeopleSTAMINALI: SCOPERTO ELISIR DI GIOVINEZZA DI QUELLE EMBRIONALI

Roma, 27 giu. (Adnkronos Salute) - Scoperto l’elisir di giovinezza delle cellule staminali embrionali. Si chiama Nanog, dal nome della mitica località celtica Tir nan Og dove, leggenda vuole, le persone restano giovani per sempre. L’interruttore che aiuta le staminali embrionali a restare totipotenti è una proteina che si aggancia al Dna, capace di invertire il processo di differenziazione che tutte le cellule staminali, comprese quelle embrionali, prima o poi intraprendono. A dare un ‘volto’ a questa sostanza sono stati i ricercatori del laboratorio di genetica del Salk Institute for Biological Studies in Usa. “Nanog - spiegano i genetisti sui Proceedings of the National Academy of Sciences - è un fattore critico per la qualità specifica delle cellule staminali embrionali, cioè la loro capacità di dividersi e differenziarsi in ogni tessuto ma anche di mantenere nel tempo questa caratteristica. Anche invertendo il processo all’occorrenza”. I ricercatori hanno seguito l’intero procedimento in laboratorio, utilizzando culture di cellule staminali embrionali di topo. Prima hanno osservato che alcune di esse tendono a differenziarsi cominciando la trasformazione in cellule di muscolo grazie a un fattore chiamato BMP. Quindi hanno forzato queste cellule staminali ‘in crescita’ a produrre il Nanog, assistendo a una inversione del processo e a un ritorno delle staminali allo stadio di totipotenza. E’ la prima volta - commentano gli autori dello studio - che è stato riprodotto l’intero processo di differenziazione e di ritorno alla fase iniziale in una coltura cellulare, usando la proteina Nanog. Nello specifico, la proteina Nanog interferisce con un’altra collega chiamata ‘Smad1’, che serve a completare la differenziazione cellulare iniziata, attivando l’espressione genica del tipo di tessuto in cui le staminali hanno deciso di trasformarsi. “Insomma, Nanog annulla Smad1 e assume il totale controllo delle staminali, riportandole allo stato primigenio”, spiega il coordinatore della ricerca, Atsushi Suzuki. “Le cellule staminali embrionali - aggiunge Juan Carlos Ispizua Belmonte - rappresentano una enorme speranza per la cura di malattie oggi incurabili. Ma prima di pensare a mettere a punto nuove terapie è necessario capire il meccanismo utilizzato da queste cellule per differenziarsi”, conclude. (Sch/Adnkronos Salute)