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PeopleSALUTE: 12 MLN DI ITALIANI INSONNI, IN AGGUATO ANSIA E DEPRESSIONE

19.05.06 - 14:10
SALUTE: 12 MLN DI ITALIANI INSONNI, IN AGGUATO ANSIA E DEPRESSIONE

Milano, 19 mag. (Adnkronos Salute) - Il riposo notturno e’ un miraggio per circa 12 milioni di italiani. Tanti sono, infatti, gli insonni nel nostro Paese, secondo gli esperti riuniti oggi a Milano per fare il punto sul legame fra sonno e umore. Oltre a stanchezza e irritabilita’, svogliatezza e problemi a scuola o in ufficio, la mancanza di riposo si fa sentire anche sulla salute fisica e psichica: il 67% degli insonni soffre di problemi cardiovascolari e il 70% di ansia o depressione. ‘’L’insonnia e’ legata a filo doppio alla depressione: spesso la precede e, in molti casi, si trascina a lungo dopo la sua risoluzione’’, spiega Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di psichiatria dell’ospedale Fatebenefratelli-Oftalmico di Milano. ‘’Raramente un disturbo d’ansia si presenta senza insonnia, e questa e’ immancabile nella depressione’’, sottolinea l’esperto. ‘’Non a caso - aggiunge - in oltre il 70% degli insonni cronici e’ presente un disturbo depressivo, e se il problema notturno si protrae per almeno due anni, il rischio di depressione raddoppia rispetto a chi dorme bene, e aumenta anche il pericolo di suicidio’’. Dunque l’insonnia deve essere vista come un campanello d’allarme per ansia e depressione, aggiunge Mario Guazzelli, ordinario di Psicologia clinica dell’Universita’ di Pisa. Si tratta di problemi per lo piu’ ‘in rosa’: le donne sono due volte piu’ a rischio insonnia e ‘male oscuro’. ‘’Ma anche bambini, adolescenti e anziani hanno spesso problemi con il sonno’’, sottolinea Mencacci. Quando allarmarsi? ‘’Chi dorme meno di 6 ore a notte o piu’ di 8 tende ad essere piu’ depresso di chi riposa 6-8 ore - spiega Mencacci - Inoltre la sensazione di dormire poco e’ legata a un aumento del sintomo depressivo’’. Ma non tutte le ‘vittime’ delle notti in bianco sono sulla stessa barca. ‘’Esistono tre tipi di problema: l’insonnia transitoria, che dura pochi giorni ed e’ collegata a situazioni di stress; quella intermedia, che si protrae per circa 3 settimane ed e’ associata ad eventi personali, lavorativi o familiari particolari, e infine quella a lunga durata. Se le prime due possono considerarsi fisiologiche, la terza e’ ascrivibile a un disturbo psichiatrico’’. Nonostante i numeri e gli effetti su corpo e mente indichino che il problema merita attenzione, secondo gli esperti oggi l’insonnia e’ trattata poco e male: in pochi seguono una terapia, che altrimenti dura per anni senza che uno specialista ne valuti l’efficacia. A peggiorare la situazione, poi, c’e’ la diffusa tendenza alle cure ‘fai da te’. Ma come si rimedia alle notti in bianco? ‘’L’introduzione delle benzodiazepine negli anni ‘70 ha permesso di abbandonare i vecchi barbiturici, efficaci ma ad elevata tossicita’ - ricorda Giovanni Biggio, farmacologo dell’Universita’ di Cagliari - Oggi la ricerca ha permesso di sintetizzare nuove benzodiazepine, ma anche molecole diverse (imidazopiridine), per cercare di ottenere farmaci privi di effetti collaterali, come sedazione residua al risveglio e dipendenza. Inoltre si e’ visto che un metabolita del progesterone (allopregnanolone) ha un effetto simile ma di maggior efficacia rispetto alle benzodiazepine’’. Insomma, i rimedi ci sono, a partire da una corretta igiene del sonno: niente cibi o bevande eccitanti a cena, orari regolari, camere da letto silenziose e ben arieggiate. Se le notti ‘impossibili’ si susseguono senza sosta, gli esperti sottolineano l’importanza di controlli, diagnosi e trattamenti personalizzati. Insomma, meglio non prendere l’insonnia sottogamba. ‘’Occorre considerare l’ipnotipo - sottolinea Mencacci - cioe’ se il paziente e’ ‘gufo’ o ‘allodola’, breve o lungo dormitore, e la presenza di eventuali patologie concomitanti, come apnee notturne. Questo - conclude - favorira’ un approccio il piu’ possibile su misura’’. (Mal/Adnkronos Salute)

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