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PeopleDIABETE: L'INDAGINE, MALATI 'PENSANO POSITIVO' MA VOGLIONO PIU' INFORMAZIONI

10.03.06 - 15:10
DIABETE: L'INDAGINE, MALATI 'PENSANO POSITIVO' MA VOGLIONO PIU' INFORMAZIONI

Catania, 10 mar. (Adnkronos Salute) - Diabetici si’, ma non pessimisti. I pazienti, infatti, hanno un atteggiamento positivo verso la malattia. Ma chiedono piu’ informazioni e vogliono saperne di più sul buon controllo metabolico. Lo rivela la ricerca Shared, presentata oggi a Catania e condotta su 12.000 persone in 8 Paesi (Italia, Francia, Germania, Olanda, Spagna, Svezia, Regno Unito e Usa), che ha investigato su bisogni e aspettative nel rapporto tra medico e paziente diabetico. Dalla ‘fotografia’ emerge che la maggioranza (85%) degli intervistati è fiduciosa che il proprio diabete sia adeguatamente controllato. Più della metà (52%) dei pazienti in trattamento orale descrive la cura come parte della routine quotidiana, mentre coloro che usano insulina iniettabile la giudicano “salvavita” o “efficace”. E i malati italiani si allineano a questo atteggiamento (83%). “La buona notizia - commenta in una nota Riccardo Vigneri, presidente eletto della Società Italiana di Diabetologia (Sid) - è che i pazienti con diabete hanno un atteggiamento positivo e sono ben disposti a prendere parte alle decisioni che riguardano il trattamento. Tuttavia, nonostante il buon funzionamento dei centri di diabetologia - continua il professor Vigneri - per il raggiungimento del controllo metabolico ottimale nella maggior parte dei pazienti vi è ancora molta strada da fare. Il buon controllo è indispensabile per prevenire le complicanze e i fattori di rischio cardiovascolare associati a questa malattia e che sono la causa principale di mortalità. C’è ancora in Italia - sottolinea - insufficiente consapevolezza dell’importanza del buon controllo metabolico, uno dei più importanti indicatori di complicanze a lungo termine”. I dati dell’indagine rivelano che i pazienti diabetici sono ben consapevoli delle complicanze, più di quanto i medici stimino: in Italia lo e’ il 56% (contro il 46% della media internazionale), ben piu’ del 23% stimato dai ‘camici bianchi’. Al primo posto, fra i danni piu’ temuti, quelli alla vista, le complicanze cardiovascolari, l’insufficienza renale e il rischio di amputazione degli altri. Inoltre meno del 50% dei pazienti ha sentito parlare del test dell’emoglobina glicata (HbA1C); in Italia solo il 29% degli intervistati ne sarebbe a conoscenza. Proprio per discutere di questi temi e fare il punto sulle novità terapeutiche, gli esperti si riuniscono in questi giorni a Catania al Convegno “Il buon controllo glicemico e la terapia insulinica nel diabete mellito di tipo 2”, patrocinato dall’Università degli Studi di Catania, dall’Associazione Italiana di Diabetologia, dall’Associazione Medici Diabetologi e dalla Società Italiana di Diabetologia. Obiettivo, spiega Vigneri, ‘’definire le strategie terapeutiche più indicate, con la finalità ultima di un controllo metabolico ottimale che includa ovviamente una buona glicemia, ma anche livelli normali di pressione arteriosa e correzioni dell’eventuale dislipidemia aterogena. La ricerca che presentiamo oggi - dice - sottolinea come spesso vi siano timori nell’iniziare la terapia insulinica, ma che questi possono essere facilmente superati nella percezione dei pazienti a fronte dei benefici conseguiti, una volta iniziato il trattamento”. In Italia, ricordano gli esperti, le persone colpite da diabete sono 3 milioni con una previsione di crescita che arriverebbe a 5 milioni nel 2025. In Sicilia esistono circa 200.000 persone con diabete. La malattia è sempre più diffusa ed in continua crescita: si calcola che oggi, al mondo, vi siano 180 milioni di persone colpite dalla patologia, cifra preoccupante, purtroppo destinata a raddoppiare entro 20 anni secondo l’Organizzazione mondiale della sanità. Prevenzione, stile di vita corretto, controlli e soluzioni terapeutiche mirate aiutano a ridurre il rischio di complicanze che, se presenti, costano in media all’anno, in termini di assistenza, circa 5.500-6.500 euro a paziente. Un buon controllo metabolico e la correzione di abitudini nocive come il fumo di sigaretta, la sedentarietà e una dieta non adeguata possono essere vantaggiosi non solo per una migliore qualità della vita, ma anche in termini economici. Il paziente deve però essere adeguatamente informato, non solo attraverso riviste specializzate o internet ma soprattutto da parte degli operatori sanitari. Cruciale l’impegno delle società scientifiche. L’International Diabetes Federation (Idf), attraverso l’Associazione Medici Diabetologi (Amd) e la Società Italiana di Diabetologia (Sid), grazie al supporto incondizionato di Sanofi Aventis, promuove una campagna di sensibilizzazione sull’importanza del buon controllo metabolico (“GMC Awareness Campaign”), che - dopo una prima fase di preparazione attualmente in corso - si rivolgerà nel 2007 ai pazienti e al pubblico. “Mettere al centro dei processi assistenziali del diabete l’importanza del buon controllo metabolico, condividendone la priorità con operatori e pazienti è l’unico modo per avviare un circolo virtuoso in grado di centrare l’obiettivo. Per questo - conclude Massimo Massi Benedetti, vice presidente di International Diabetes Federation (Idf) - è fondamentale una campagna di comunicazione volta a sensibilizzare tutti’’. (Mal/Adnkronos Salute)

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