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PeopleINFLUENZA AVIARIA: IN GAZZETTA UFFICIALE DECRETO SU UNITA' DI CRISI

24.01.06 - 15:30
INFLUENZA AVIARIA: IN GAZZETTA UFFICIALE DECRETO SU UNITA' DI CRISI

Milano, 24 gen. (Adnkronos Salute) - Pubblicato in Gazzetta Ufficiale di ieri il decreto che istituisce l’Unita’ centrale di crisi per l’influenza aviaria. Obiettivo, ‘’fronteggiare l’eventuale insorgenza nel territorio di focolai’’ ad alta patogenicita’. Considerato che una corretta gestione delle emergenze ‘’necessita di tempi rapidi di intervento e di specifiche azioni mirate’’, recita il decreto del 9 gennaio scorso, si stabilisce l’attivazione ‘’presso il Dipartimento di sanita’ pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti del ministero della Salute’’ dell’Unita’ centrale di crisi (Ucc). L’Unita’ e’ incaricata ‘’per l’intero territorio nazionale, della pianificazione degli interventi e del coordinamento delle misure di controllo ed eradicazione della malattia’’. Il tutto ‘’in attesa dell’adozione del decreto di complessiva organizzazione del Centro nazionale di lotta ed emergenza contro le malattie animali’’. L’influenza aviaria, prosegue il testo, e’ ‘’estremamente contagiosa e diffusiva nel pollame e altri volatili’’ e potrebbe rappresentare ‘’una grave minaccia per la salute pubblica e degli animali’’. Dell’Ucc fanno parte il direttore generale del Dipartimento alimenti, nutrizione e sanità pubblica veterinaria, responsabile dell’Unita’ centrale di crisi; il direttore dell’Ufficio sanita’ animale del Dipartimento per la sanita’ pubblica veterinaria, la nutrizione e sicurezza degli alimenti e il direttore della direzione generale della prevenzione sanitaria o un suo delegato. Compongono inoltre l’Unita’ centrale di crisi, fra gli altri, il comandante del Nas o suo delegato; un dirigente del ministero degli Interni; un rappresentante dell’Anci; il direttore dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie (Centro nazionale di referenza per l’influenza aviaria); il direttore dell’Istituto zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise, due dirigenti dei servizi veterinari regionali o responsabili di unita’ di crisi regionali. L’unita’ centrale di crisi ‘’in caso di insorgenza di malattia, potra’ essere integrata’’, fra gli altri, da un rappresentante del ministero delle Politiche agricole; un rappresentante della Protezione civile; un responsabile del laboratorio di epidemiologia e biostatistica dell’Istituto superiore di sanita’; un responsabile del laboratorio dell’Istituto superiore di sanita’ competente per la diagnosi; il direttore dell’istituto nazionale per la fauna selvatica e il responsabile dell’unita’ di crisi regionale territorialmente competente. Fra i compiti dell’Ucc ‘’in fase ordinaria’’, quello di individuare le risorse umane necessarie alla funzionalita’ operativa della unita’ stessa’’. Personale che, si sottolinea, deve essere particolarmente esperto in materia di influenza aviaria. L’Unita’ di crisi deve anche ‘’disporre di un nucleo costantemente attivo e preparato a intervenire in caso di epidemia, che e’ pronto a realizzare gli interventi necessari per il controllo e l’eradicazione della malattia’’. E ‘’predisporre i protocolli operativi per la gestione delle attivita’ di emergenza, acquisire e fornire l’equipaggiamento necessario’’, predisporre le procedure amministrative ed economiche necessarie alla gestione delle attivita’ connesse al controllo e all’eradicazione della malattia. Il Ucc dovra’ inoltre attivare, ‘’in collaborazione con il Centro nazionale di lotta ed emergenza contro le malattie animali, i sistemi informativi a supporto dei piani di monitoraggio e sorveglianza’’. In fase di emergenza, invece, l’Unità ha il compito di coordinare l’azione delle unita’ di crisi regionali, fornendo supporto organizzativo e tecnico-scientifico, e i loro provvedimenti, per armonizzare i comportamenti delle regioni nella gestione delle emergenze. Ma anche attivare i flussi informativi necessari alla gestione dei piani; valutare la situazione epidemiologica e definire le strategie d’intervento; disporre accertamenti sanitari e verifiche epidemiologiche ‘’a integrazione o supporto di quanto effettuato a livello regionale’’. E definire i criteri per l’abbattimento preventivo degli allevamenti a rischio. (Red-Mal/Adnkronos Salute)

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