È morto Jack DeJohnette

Il gigante della batteria jazz si è spento all'età di 83 anni. Aveva suonato con Miles Davis, John Coltrane e tantissimi altri colossi del genere.
PARIGI/NEW YORK - Ha suonato con leggende come John Coltrane, Bill Evans e Miles Davis: Jack DeJohnette è stato uno dei più grandi batteristi jazz della sua generazione. Il batterista, pianista e compositore è morto all’età di 83 anni, come ha reso noto il suo management all’Agenzia di stampa tedesca. Anche l’etichetta ECM ha confermato la notizia.
Con il suo stile fluido, la musicalità straordinaria e un repertorio sconfinato, DeJohnette è stato tra i batteristi più richiesti della storia del jazz. Blues, bebop, hard bop, soul jazz, rock jazz: pochi artisti sapevano spaziare tra i generi con tanta naturalezza.
Ha collaborato con giganti come Ornette Coleman, Sonny Rollins, Sun Ra, Jackie McLean, Thelonious Monk, Bill Evans, Stan Getz, Keith Jarrett, Chet Baker, George Benson e Herbie Hancock. Dagli anni Settanta divenne uno dei batteristi di punta dell’etichetta tedesca ECM, con cui registrò numerosi dischi nei loro studi di Monaco, tra cui Special Edition, Song X e New Directions — come sideman, leader o sotto il proprio nome.
«Sono un artista del colore», raccontò una volta alla taz. Diceva di suonare la batteria “come un pittore che stende pastelli, oli e acquerelli”. In effetti, DeJohnette era un esploratore sonoro capace di fondere e reinventare influenze provenienti da ogni parte del mondo: si avvicinò alla chitarra elettrica e al sintetizzatore, ma anche al New Age e alla musica africana.
Fin da bambino aveva ascoltato ogni tipo di musica senza mai fare distinzioni: opera, country, rhythm and blues, swing, jazz. «Per me era tutta musica, e tutta meravigliosa», diceva. Questo spirito aperto lo portò a creare un linguaggio unico, in cui la batteria diventava non solo ritmo, ma anche melodia.
Nato il 9 agosto 1942 a Chicago, iniziò con il pianoforte, che suonò fino ai 14 anni, prima di passare alla batteria al liceo. Uno dei suoi modelli era il pianista Ahmad Jamal (1930–2023), considerato un genio e un punto di riferimento per generazioni di musicisti.
La sua carriera lo vide suonare con i più grandi in assoluto e prese slancio nel 1966 a New York, dove suonò prima con John Coltrane, poi con il quartetto di Charles Lloyd — che includeva un giovane Keith Jarrett. Con Jarrett e il bassista Gary Peacock, DeJohnette formò negli anni Ottanta il celebre Keith Jarrett Trio.
Tra i loro album più noti spicca Bye Bye Blackbird, dedicato al trombettista Miles Davis, con cui DeJohnette aveva suonato tra il 1969 e il 1971. Insieme registrarono l’album epocale Bitches Brew, considerato la nascita del jazz-rock.
La sua musicalità, la sua, rara tra i batteristi jazz. Poiché suonava anche il pianoforte, riusciva a sentire armonie e melodie mentre suonava la batteria. «In Occidente si pensa alla batteria solo come accompagnamento», spiegò. «Io invece ci suono melodie.»



