E arrivò il primo album di Nemo

In uscita oggi "Arthouse". «Mi trovo in uno spazio tra mainstream e sperimentazione» ha detto il cantante.
ZURIGO - Ecco il primo album di Nemo. Dopo la sua vittoria all'Eurovision Song Contest (ESC) nel maggio 2024, ha fatto attendere un po' i suoi fans prima di pubblicare "Arthouse", in uscita oggi. Tredici brani, con un approccio fresco e stimolante, dove l'artista esplora i confini tra dance mainstream e sperimentazione musicale.
«Di primo album ce n'è uno solo. Era fondamentale per me che fosse un progetto che amassi davvero, al 100%, e che racchiudesse tutto ciò che avevo in mente» ha dichiarato l'artista, aggiungendo che «un lavoro del genere richiede tempo, anche se in realtà, non ne è passato poi così tanto. Gran parte delle mie energie è andata nella promozione di "The Code", il brano con cui ho vinto l'Eurovision».
L'album "Arthouse" nel complesso non appare così stravagante come "The Code" e il fulcro del disco, tuttavia, resta nei suoni da ballare: dai rave beat veloci e pulsanti tipici degli anni '90 a brani di rhythm and blues e glam-pop che richiamano lo stile di Prince e David Bowie. Nemo evita volutamente di piegarsi al gusto pop contemporaneo. Le aspettative in questo senso vengono smentite sia nei ritmi sia, soprattutto, nella sua ampia virtuosità vocale. Con l'aiuto di compositrici come Mia Gladstone e Liam Maye, l'artista di Bienne (BE) ha costruito un universo musicale pronto a conquistare il palcoscenico internazionale.
«Da "The Code" ho intrapreso un viaggio musicale, per ritrovarmi e definirmi maggiormente. La decisione di mettere quel brano alla fine dell'album è stata una scelta musicale, nata dopo aver riascoltato tutti i pezzi. Immagino l'album come una casa da attraversare e alla fine si arriva nel giardino: è lì che si trova "The Code"»..
Sul titolo dato al progetto, Nemo racconta che non vede per quale motivo il termine "arthouse" debba esistere «solo nel cinema e non anche nella musica. È un genere cinematografico che mi piace molto. Io stesso mi vedo in uno spazio tra mainstream e musica sperimentale. Per me era importante scoprire questo concetto nel contesto musicale e di questo disco, e generarlo per la musica che faccio. D'altra parte, "Arthouse" è anche un luogo metaforico, uno spazio in cui le canzoni prendono vita. Come una casa, in cui le persone si incontrano e dove si può celebrare tutto ciò insieme. Non vedo l'ora del tour autunnale, che lo porterà sul palco».
Il disco combina brani da ballare e vibrazioni positive e «si regge sul contrasto tra il mio mondo e la realtà del giorno d'oggi. Il mio universo è uno spazio in cui posso sentirmi completamente a mio agio, ma sono consapevole che contrasta fortemente con il mondo esterno. Credo sia proprio questo che emerge dalle canzoni».



