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CEFALEAMal di testa? Ci pensa un robot

31.10.04 - 11:25
Foto d'archivio
Mal di testa? Ci pensa un robot
MONZA - C'e' un robot che fa la diagnosi del mal di testa, distinguendo fra 35 tipi di cefalea primaria (nell'ambito delle quasi 150 forme complessive) e arrivando pure a suggerire al medico la terapia piu' indicata. Si chiama AIDA ed e' stato presentato al 1° Congresso Nazionale dell'Associazione Neurologica Italiana per la ricerca sulle Cefalee (ANIRCEF) in corso a Monza.

Si tratta di un sistema informatico computerizzato che assistite il medico nella gestione dei pazienti con una cefalea primaria (cioe' non innescata da una causa precisa), in grado di formulare automaticamente una diagnosi appropriata in base alle caratteristiche della storia clinica di ogni singolo paziente.

Messo a punto da Roberto De Simone, Responsabile del Centro Cefalee dell'Universita' Federico II di Napoli in collaborazione con ANIRCEF (il relativo studio sara' pubblicato sul n.24 della rivista Neurological Sciences), AIDA comincia la sua sperimentazione proprio in questi giorni per la validazione in ambito nazionale al fine di confermare la sua accuratezza diagnostica nei confronti della tradizionale intervista del paziente fatta dal medico. Come indica lo stesso De Simone, i motivi che hanno portato a sviluppare AIDA sono chiari: prima di tutto il fatto che le Cefalee Primarie sono una famiglia di malattie ad alto impatto sulla qualita' di vita dei pazienti, molto diffuse nella popolazione generale. Ma sfortunatamente, non sono disponibili test di laboratorio o specifici esami strumentali in grado di convalidare il sospetto di una Cefalea Primaria e di conseguenza la diagnostica di queste forme e' ancora fondata su una meticolosa raccolta della storia clinica del paziente condotta da un medico con specifica esperienza in questo campo.

Secondo De Simone, questo metodo tradizionale consente di formulare una diagnosi ad altissima attendibilita'. Tuttavia, il gran numero di variabili che occorre sempre valutare con grande attenzione, la complessita' degli algoritmi diagnostici e il loro grande numero (solo le forme di cefalea primaria, quelle codificate nei primi 3 capitoli della classificazione, sono appunto 35) possono indurre il medico in errore. Una soluzione del problema poteva venire solo da tecnologie informatiche, che trovano applicazione nell'elaborazione di problemi con elevato numero di variabili.

Ecco dunque Aida, uno strumento semplice da usare, in grado di automatizzare il riscontro dei criteri diagnostici codificati e quindi capace di ottimizzare l'intera procedura in cui si articola una visita per cefalea, dalla raccolta della storia clinica alla prescrizione farmacologica.

Non solo, ma il sistema puo' consentire anche la confluenza dei dati raccolti in Centri diversi in un unico archivio generale e si configura, pertanto, come la possibile infrastruttura di un Network Nazionale dei Centri Cefalee, con prevedibili notevoli potenzialita' in ambito di ricerca clinica. I Centri Cefalee dove e' in corso la validazione di AIDA sono quelli di Avellino, Bologna, Milano, Napoli e Parma.

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