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CASLANO

Caslano, migliaia di persone alla grande festa del blues

Grande affluenza in tutte le giornate del festival che si è tenuto nel paese in riva al Ceresio. Il Direttore artistico Massimo De Gasperi: «Un successone con punte di 5mila spettatori»
Sylvie Bosc Photo
Caslano, migliaia di persone alla grande festa del blues
Grande affluenza in tutte le giornate del festival che si è tenuto nel paese in riva al Ceresio. Il Direttore artistico Massimo De Gasperi: «Un successone con punte di 5mila spettatori»

CASLANO - Una grande festa sotto il segno del blues e un paese invaso da migliaia di persone. Caslano anche quest'anno ha sbancato il "botteghino" dell'affluenza di pubblico, centrando anche la scelta degli artisti che si sono esibiti nelle corti del borgo e sul palco principale.

È il Direttore artistico Massimo De Gasperi (noto come Max Dega) a fornire qualche numero. «Tutte le sere abbiamo fatto grandi numeri - dice - 1500 persone nelle corti, punte di 4/5000 in piazza. È un festival che cresce ogni anno e questa edizione è andata meglio della precedente».

Un evento nel nome di un genere immortale che ha richiamato un pubblico di tutte le età, come fa notare Max Dega. «Famiglie, mamme con i passeggini, i sessantenni, i trentenni, compagnie di giovani: il pubblico del festival è un misto di età, non c'è un target preciso di persone che lo caratterizza. E questo è anche il bello di questa manifestazione che sta diventando una grande festa popolare».

Tanti i giovani, «non tutti ovviamente interessatissimi al blues», complice anche il fatto che «qui in Ticino non escono giovani band di blues da anni» e la tradizione sopravvive «magari grazie all'insegnamento dei genitori che gli fanno ascoltare i Led Zeppelin o B.B. King o James Brown».

Ma i nomi arrivati qui quest'anno hanno lasciato il segno e «lo si è visto dalla reazione della gente». Che era tantissima anche all'atteso concerto di Bobby Solo: «La piazza era strapiena - racconta il direttore artistico di Caslano Blues - e la gente è venuta non penso solo perché lui ha fatto blues quella sera lì, ma per il personaggio. C'erano tante persone sui 70 anni che volevano conoscerlo, fare una foto con lui. Quanto al concerto, ovvio che non è stato da power blues, ha fatto dei pezzi standard alternati a quelli di rock'n'roll. Ma è piaciuto».

Per Max Dega il top è stato lo show dei Kings of Blues: «Eh beh, loro sono cinque leggende, cinque musicisti che hanno suonato sia con James Brown che con B.B. King, hanno il mestiere, tutta gente fra i 70 gli 80 anni, più o meno gli equivalenti dei Buena Vista Social Club. Li senti che è una vita che suonano solo quello. È stato il concerto più tosto delle due serate in piazza. Ma come dicevo, anche nelle corti è stato un successone».

Una piccola isola felice di blues, Caslano, vista l'aria che tira. «Se pensi che ad esempio in Italia alcuni festival sono falliti e nei locali se uno suona blues ti manda a quel paese, il nostro successo vale doppio».

Il settore dei concerti blues ovviamente non risente del caro-prezzi relativo al cachet richiesto dagli artisti di genere pop: tutta un'altra musica qui rispetto ai compensi stellari che i colleghi della musica leggera esigono per salire sul palco.

«Nel blues si sta sui 10/15mila euro massimo» rivela Dega, niente a che vedere con certi artisti che «dopo il primo Sanremo e senza repertorio ti chiedono anche 30 mila euro per una manciata di canzoni».

Tornando a Caslano, chiusi i battenti dell'edizione 2025 «ci si gode per ora il successo». Programmi in mente per la prossima edizione? «È ancora presto, c'è tempo per tirare fuori dal cilindro qualche bella sorpresa».

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