«La musica mi ha aiutata a superare il lutto»


Parliamo con la cantante ticinese Mirjam in occasione della pubblicazione del suo ultimo singolo.
Parliamo con la cantante ticinese Mirjam in occasione della pubblicazione del suo ultimo singolo.
LUGANO - La cantante ticinese Mirjam ha recentemente pubblicato il singolo "Hermano", un racconto struggente e intriso di speranza che racconta della morte di un famigliare. Con lei, abbiamo parlato del carattere curativo che la musica, ogni tanto, può assumere. Ecco quello che ci ha raccontato.
Il singolo parla di una questione estremamente triste, la morte di tuo fratello, che ha lasciato questo mondo prima del tempo. Come si fa a provare tanto dolore e trasmettere (in musica) soltanto saggezza e speranza?
«Per me la musica è sempre stata una forma di guarigione e anche stavolta mi ha aiutata a superare il dolore. Non ho cercato di rendere "Hermano" una canzone triste, ma di lasciare fluire tutte le sensazioni che provavo: l’amore, la mancanza, la gratitudine e anche la speranza. È successo in modo molto rapido: le parole sono uscite in dieci minuti. Perché quella connessione non finisce mai e anche il dolore può diventare qualcosa di bello. La musica è questo: emozione pura che ti attraversa e ti insegna a sopravvivere anche quando ti senti a pezzi».
Un processo terapeutico, dunque...
«Sì assolutamente. Scrivere, cantare e mettere in musica ciò che si prova aiuta a dare forma al proprio "caos" emotivo. Per me è stato fondamentale. Non si supera il lutto, non davvero. Ma si impara a conviverci. La creatività ti permette di trasformare il dolore in qualcosa di sensato, che può toccare anche gli altri. E in questo processo, è possibile trovare un po' di pace. Non è guarigione totale, ma un modo per continuare a vivere».
Hai aspettato otto anni per pubblicare un nuovo brano, anche se le doti musicali e canore le possiedi. Come mai?
«In questi anni sono successe molte cose. Prima di tutto, sono diventata mamma. E questo ha cambiato completamente la mia vita. Mi sono concentrata su mia figlia, la mia famiglia e il lavoro. Ma la musica non mi ha mai lasciata. Ha sempre fatto parte della mia quotidianità. Canto in casa, in macchina, con mia figlia... Lei mi dice che da grande vorrebbe fare la cantante. Insomma, la musica è come un filo che non si spezza mai. E oggi sento che è tornato il momento di darle voce».
Si tratta anche di un ritorno sul palco?
«Sì, ultimamente mi esibisco spesso, cantando durante feste ed eventi. Mi piacerebbe presentare il nuovo brano dal vivo, magari in una versione più intima, acustica, con la chitarra… Solo così sarebbe possibile trasmettere la sua vera essenza».