Morto Sebastião Salgado


Il grande fotografo si è spento all'età di 81 anni
Il grande fotografo si è spento all'età di 81 anni
PARIGI - È morto il fotografo franco-britannico Sebastião Salgado: aveva 81 anni. Lo annuncia l'Académie des Beaux-Arts a Parigi.
Era nato nel 1944 in Brasile, nella regione del caffè (lo Stato del Minas Gerais). Dopo gli studi universitari si era trasferito a Parigi e successivamente a Londra.
Il Sudamerica e l'Africa: gli scatti in bianco e nero passati alla storia - Nel 1973 decide di intraprendere la carriera di fotografo: documenterà - come nessun altro - la vita dei contadini sudamericani e africani, descrivendone con immagini in bianco e nero - passate alla storia - anche le loro migrazioni.
«Laurent Petitgirard, segretario perpetuo, i membri e i corrispondenti dell'Accademia delle belle arti annunciano con immensa tristezza la morte, venerdì 23 maggio all'età di 81 anni, del loro confratello Sebastião Salgado», così ha scritto l'Accademia, che lo aveva eletto tra i suoi nel 2016 come «grande testimone della condizione umana e dello stato del pianeta».
«Molto di più di un grande fotografo: ha seminato speranza dove c'era devastazione» - La notizia della morte di Salgado è stata confermata anche dall'Instituto Terra, un'organizzazione non governativa fondata da Salgado. «Sebastião è stato molto più di uno dei più grandi fotografi del nostro tempo. Insieme alla sua compagna di vita, Lélia Deluiz Wanick Salgado, ha seminato speranza dove c'era devastazione e ha fatto fiorire l'idea che il ripristino ambientale è anche un profondo gesto d'amore per l'umanità. Il suo obiettivo ha rivelato il mondo e le sue contraddizioni; la sua vita, il potere dell'azione trasformativa», si legge nel testo.
Fra la Francia e il Brasile - Salgado viveva ormai da lungo tempo a Parigi e dal 1990 aveva smesso di fotografare le persone concentrando la sua attività sull'impegno sociale, sulle priorità ambientali e sulla sostenibilità. In Brasile aveva rilevato una azienda su cui ha ripiantato oltre due milioni e mezzo di alberi, ricreando una foresta in cui sono presenti 150 specie.
Era laureato in economia. Nel 1994 ha fondato con la moglie Lélia l'agenzia "Amazonas Images" dedicata esclusivamente al suo lavoro.
I libri capolavoro - Ha viaggiato in più di cento paesi per i suoi progetti fotografici, divenuti mostre di successo straordinario in musei e gallerie di tutto il mondo e libri-capolavoro tra i quali spiccano Terra (1997), Ritratti di bambini in cammino (2000), Africa (2007), Genesi (2013), Profumo di sogno (2015), Kuwait. A Desert on Fire (2016), Gold (2019) e Amazônia (2021).
L'impegno per il pianeta: le 54 fotografie di "Ghiacciai" - L'ultimo capitolo della sua ricerca sui temi cruciali della vita sulla Terra è nelle 54 fotografie di grande e grandissimo formato quasi tutte inedite scelte per la mostra "Ghiacciai", al Mart di Rovereto fino al 21 settembre. Altri dieci scatti campeggiano fino all'11 gennaio sospesi nel "grande vuoto" del Museo delle Scienze di Trento.
Il progetto, curato da Lélia Wanick, moglie dell'artista, è nato da un'idea del Trento Film Festival in collaborazione con le due strutture museali e con Contrasto in occasione dell'anno per la conservazione dei ghiacciai proclamato nel 2025 dalle Nazioni Unite.
L'artista, che aveva dovuto rinunciare per motivi di salute a intervenire all'inaugurazione della mostra, aveva rinviato a settembre la sua partecipazione.