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LUGANO

«Siamo tutti parte di questo "UniVerso"»

Sta prendendo sempre più forma l'opera di Yuri Catania che sarà presentata sabato, nella giornata di porte aperte
«Siamo tutti parte di questo "UniVerso"»
TIO/20MIN/CAIRONI
«Siamo tutti parte di questo "UniVerso"»
Sta prendendo sempre più forma l'opera di Yuri Catania che sarà presentata sabato, nella giornata di porte aperte

LUGANO - Procede a pieno regime l'allestimento di “UniVerso”, l'opera di street art di Yuri Catania in vista della giornata di porte aperte di sabato 10 maggio. L'artista e i suoi collaboratori sono al lavoro da settimane e mercoledì ci siamo recati nella sede luganese dell'Università della Svizzera italiana (USI) per renderci conto dello stato d'avanzamento dell'opera. 

Catania, con la tecnica del paste-up, sta creando sotto al Cubo al Campus Ovest una composizione di volti in bianco e nero di chi vive e ha vissuto l'Usi (studenti ed ex studenti, docenti, collaboratori e personale accademico). Il tutto intrecciato a fiori colorati che simboleggiano le diverse facoltà.

Un'opera davvero collettiva - “UniVerso” è un'opera collettiva sia nel soggetto che nella realizzazione: Catania è stato aiutato da un gran numero di volontari per il ritaglio e l'incollaggio dei fiori e dei ritratti. Con gli addetti dell'USI abbiamo fatto un po' di "contabilità" ed è emerso che hanno preso parte a "UniVerso", nei vari passaggi, circa 170 allievi delle scuole medie di Lugano e oltre 200 persone legate a vario titolo all'Università. Yuri Catania e il suo braccio destro Silvia Torricelli hanno avuto dunque la collaborazione di circa 400 persone.

Sarà a pieno titolo un'opera fatta di volti, ma anche di storie. Il Caso (volutamente con la maiuscola) ha giocato la sua partita negli accostamenti. Ecco così che due ragazze, vestite in modo identico, si sono trovate spalla a spalla. «Non me ne sono accorto finché non le incollate» ammette Catania. E non è l'unico particolare curioso che invitiamo a scoprire.

Il rigore insieme al caos - Sono più di 1000 invece i soggetti che si sono fatti fotografare. Le sessioni sono proseguite fino a martedì e ancora ieri abbiamo assistito a studenti, arrivati fuori tempo massimo, che chiedevano di poter essere "ammessi" all'opera. Tra gli studenti questo lavoro è stato accolto con partecipazione e curiosità: abbiamo visto più di uno studente aggirarsi sotto al Cubo, cercando la propria foto o quella degli amici.

Non è stato seguito un ordine, nell'applicazione delle immagini. Questo per esplicita volontà di Catania: «Volevo che i ragazzi vedessero che, oltre alla piccola cerchia di persone che frequentano tutti i giorni, all'USI c'è un'intera comunità che condivide gli stessi spazi, anche se non necessariamente lo stesso percorso». Rispetto al programma originario dell'opera c'è stata una piccola aggiunta: quella delle farfalle, che rappresentano il celebre "butterfly effect" della teoria del caos. È un omaggio agli studenti, ha aggiunto l'artista: «È il mio augurio che, da una piccola cosa come la loro frequentazione dell'USI, possa generarsi poi un grande futuro, magari in giro per il mondo».

Un trucco antico e l'astronauta - Mentre Yuri e i suoi collaboratori (sempre differenti, in base agli orari di lezione o ad altri impegni) sono alle prese con l'assemblaggio, una grande stampante continua a sfornare fiori e ritratti. Il lavoro procede senza sosta. Per ottenere l'effetto previsto, quello dell'universo che ruota attorno a un punto fisso, Catania ha fatto ricorso a un trucco antico. «Ho fissato una corda a un chiodo e la uso per orientare i ritratti secondo una precisa raggiera». Una tecnica che veniva usata per delineare la prospettiva dai grandi artisti medievali e rinascimentali, ma che trova il suo utilizzo anche in pieno 2025.

La coesione di modernità e passato è rappresentata anche dalla figura dell'astronauta. Non è un semplice richiamo a un tema caro dell'arte di Catania: è il punto focale di quella che sarà la "porta d'accesso" alla realtà aumentata prevista per l'opera. Sabato i visitatori potranno ammirare "UniVerso" in tutto il suo splendore. Anche con l'ausilio di un grande specchio (circa due metri di diametro) che sarà posato sul pavimento e permetterà a tutti di avere una visione d'insieme - guardando in basso, anziché al soffitto.

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