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Fedez "bimbominkia", il giudice: «Il termine è adeguato»

Sono state rese note le motivazioni della sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Selvaggia Lucarelli, querelata dal rapper
IMAGO / ZUMA Press
Fonte Agi
Fedez "bimbominkia", il giudice: «Il termine è adeguato»
Sono state rese note le motivazioni della sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Selvaggia Lucarelli, querelata dal rapper

MILANO - Non ci fu diffamazione, da parte di Selvaggia Lucarelli, quando definì Fedez "bimbominkia". La sentenza di non luogo a procedere è stata pronunciata dal Tribunale di Milano lo scorso 2 aprile (dopo che il rapper aveva querelato la giornalista), ma oggi l'agenzia stampa Agi ha reso note le motivazioni messe nero su bianco dal giudice milanese Giuseppe Cernuto.

Il termine "bimbominkia" «è privo di qualsiasi equivalente adeguato: non solo perché l'unico in grado di esprimere sinteticamente il ritenuto infantilismo manifestato in comportamenti assunti nel web e nella gestione del podcast con Luis Sal, ma soprattutto perché insostituibile nell'evocare la canzone con milioni di ascolti (oltre novecentomila solo sulla piattaforma Youtube, cui vanno aggiunti quelli su altre piattaforme digitali, i passaggi sulle radio, gli ascolti tramite i dischi e CD venduti) in cui è lo stesso Fedez a definirsi 'bimbominkia' per sempre».

A far pendere la bilancia dalla parte di Lucarelli è stato il riferimento alla canzone. Nel post incriminato, riferito alla battaglia legale tra Fedez e Luis Sal, «i connotati di ironia voluti dalla sua autrice senza travalicare in un'aggressione immotivata: quand'anche si volesse attribuire al termine un significato squisitamente denigratorio il suo impiego continuerebbe a essere legittimo, in quanto l'unico in grado di evocare la canzone in cui Federico Lucia si definisce eternamente un bimbominkia attribuendo alla definizione, quanto meno ironicamente, un connotato di 'verità''».

Secondo Cernuto «il post di Lucarelli evoca anche l'esercizio del diritto di satira, che giustifica il ricorso a metafore caricaturali o irridenti nei confronti di persone dotate di notorietà: fermo restando che il commento rientra appieno negli schemi razionali di una critica condotta, legittimamente, secondo un registro ironico, in base al quale il ricorso al termine 'bimbominkia' risulta insostituibile e giustificato, tanto più che l'espressione non ha una connotazione esclusivamente negativa per essere utilizzata nel linguaggio corrente a fini di provocazione scherzosa, con conseguente esclusione o riduzione notevole della carica offensiva lamentata dalla parte civile. Ne è conferma l'ulteriore brano scritto e cantato da Fedez 'Polaroid', inserito nell'album del 2012 'Mr. Brainwash', nel quale la persona offesa richiama i suoi "ricordi impressi in un istante, come una Polaroid" e canta 'se Dio si è fatto Instagram è già un bimbominkia'».

La querelle tra Fedez e Luis Sal è stata tutto tranne che privata, «in ragione della notorietà di Fedez, della sua presenza professionale e costante sui social network, della dimensione pubblica assegnata intenzionalmente al litigio dai due protagonisti che di per sé sola giustificava eventuali commenti critici». Non solo: il giudice ha sottolineato «la scelta precisa di Federico Lucia di ricercare, all'epoca, una visibilità mediatica non solo voluta, continua e sistematica ma comprensiva della conoscenza di fatti attinenti alla sfera familiare e privata, da cui trarre profitto attraverso l'aumento delle interazioni social che hanno sorretto la definizione del proprio valore sul mercato della comunicazione, in particolare nel settore del social e influencer marketing».

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